L’Amica Geniale sta per volgere al termine, stavolta per sempre, e ci lascia un gusto amaro che non dimenticheremo facilmente.
Chi ha letto i libri lo sa: che la storia di Elena Ferrante non è mai stata solo una storia, ma è stata la rappresentazione di ciò che tutti noi abbiamo vissuto e che – pur inconsapevolmente – continuiamo a vivere. Chi ha letto i libri lo sa: che le parole dell’autrice continuano a restare nell’immaginario collettivo come una sorta di ombra. Chi ha letto i libri lo sa ma, nonostante questo, continua a sognare un lieto fine anche per Lila e Lenù, nonostante tutto.
Cosa ci lascia quindi la storia de L’Amica Geniale? Ma soprattutto, cosa lasciamo noi quando ci spogliamo dagli abiti di telespettatore per vestirci di ancora più paure e opinioni contrastanti? Cosa abbiamo lasciato noi a questa storia?
Perché la storia de L’Amica Geniale ci mancherà
Anni fa, la scrittrice Elena Ferrante prese tra le mani una penna e iniziò a scrivere, pur non sapendo che quella storia e quelle vite raccontate sarebbero state lette da milioni di persone. In tutto il mondo. La storia de L’Amica Geniale ha toccato cuori fragili e forti, anime in bilico alla ricerca degli abbracci, e anche chi ha continuato a sognare valori ormai perduti. Le protagoniste – Lila e Lenù – hanno abbracciato chiunque, e continuano a farlo anche ora, che il mondo sembra essere un po’ più perduto del solito e che noi ci sentiamo ancora in bilico, tra quello che vogliamo e quello che siamo.
Per questo motivo, la trama de L’Amica Geniale continua a urlare nei cuori di tutti noi e a farlo seguendo solo il suo istinto. Questa storia ha funzionato perché non ha avuto bisogno di fronzoli, apparenze, pregiudizi, pensieri mascherati; ha funzionato perché non ha avuto bisogno di niente, se non di sé stessa. Nelle vite dei personaggi c’era la vita dell’autrice che, pagina dopo pagina, ha saputo raccontare – con estrema schiettezza e trasparenza – la sua esistenza, filtrando ogni momento con gli occhi di chi ha guardato il tutto con un modo così speciale da essere ricordato per sempre.
Quelle pagine hanno così preso vita trasformandosi in persone vere che, usando un talento inimmaginabile, hanno potuto portare sullo schermo i pensieri e i valori di Elena Ferrante. Spesso le vite in bilico, le paure, le fragilità delle donne, il potere degli uomini, l’essenza di una Napoli che ha sempre saputo salvarsi da sola. E poi l’amicizia, un amore totalitario, la passione, il sorriso trasformato in pianto, i libri, il caldo che diventa freddo. Ecco perché la storia de L’Amica Geniale ci mancherà: perché, in tutti questi anni, abbiamo sempre potuto contare su chi, questa vita, ha saputo raccontarla davvero e su chi ci ha preso per mano facendoci entrare nel suo mondo.
Ci mancherà perché, forse, il mondo de L’Amica Geniale è anche un po’ il nostro mondo e perché tutti noi ci siamo sentiti, almeno per una volta, soli dinnanzi al niente e poi felici e poi di nuovo soli. Perché la vita va così, e noi l’abbiamo letta tutta, sentendoci – anche solo per un secondo – una Lila e una Lenù, con le loro paure e le loro emozioni. E con quel legame che resterà sempre sulle pagine scritte, e un po’ anche nella nostra testa.