
La meteorologia e la climatologia sono due discipline scientifiche che, sebbene correlate, si occupano di aspetti differenti dell’atmosfera terrestre. Nel periodo compreso tra il 2022 e il 2023, è stata presentata una serie di approfondimenti sulla meteorologia, intitolata #lameteospiegata. Ora, nel 2025, si avvia un nuovo ciclo di studi focalizzati sulla climatologia, che verranno sviluppati in cinque puntate testuali, supportate da contenuti video sui social media. L’obiettivo è approfondire la scienza che analizza il clima e la sua evoluzione, con un’attenzione particolare ai concetti fondamentali e agli strumenti utilizzati, nonché ai cambiamenti climatici sia passati che attuali. A guidare il percorso sarà il meteorologo di Locarno-Monti, Luca Nisi.
Climatologia e meteorologia: le differenze fondamentali
La meteorologia si concentra sulle condizioni atmosferiche a breve termine, mentre la climatologia analizza gli eventi meteorologici tipici di una regione nel lungo periodo, adottando un approccio statistico. La climatologia, in particolare, permette di comprendere le condizioni climatiche attese in un determinato luogo, basandosi su medie dei parametri meteorologici. Questi parametri, come temperatura e precipitazioni, sono comuni a entrambe le discipline, ma la loro applicazione differisce notevolmente. In meteorologia, si effettuano previsioni per le ore e i giorni a venire, mentre la climatologia esamina i dati storici per formulare previsioni future utilizzando modelli climatici.
Secondo l’Organizzazione Meteorologica Mondiale, il periodo di riferimento per la climatologia è di almeno 20-30 anni, con molti servizi meteorologici che adottano un arco temporale di 30 anni. Ad esempio, la temperatura che oscilla di minuto in minuto in una località come Lugano è oggetto di studio meteorologico, mentre l’analisi della temperatura media di settembre a Lugano negli ultimi 30 anni rientra nella climatologia. Questa distinzione è cruciale: la climatologia si prefigge di identificare tendenze e cambiamenti climatici, mentre la meteorologia si occupa di prevedere le condizioni atmosferiche immediate.
La confusione tra meteorologia e climatologia
La sovrapposizione tra meteorologia e climatologia genera spesso malintesi, in particolare sui social media, dove le polemiche sui cambiamenti climatici sono frequenti. I meteorologi, come quelli del Centro Previsioni Sud di MeteoSvizzera a Locarno-Monti, osservano che eventi meteorologici estremi, come ondate di caldo o freddo e precipitazioni intense, vengono frequentemente confusi con questioni climatologiche. Questo fenomeno è attribuibile, in parte, alla scarsa conoscenza della materia, ma può anche essere strumentalizzato per sostenere posizioni politiche o ideologiche.
Un esempio illuminante è l’ondata di caldo del giugno 2019, quando si registrarono 35 gradi a Piotta a causa di una particolare corrente atmosferica. Sebbene questo dato rappresenti un fenomeno meteorologico, non può essere utilizzato per stabilire previsioni generali sul clima della zona. Infatti, la temperatura media di Piotta per il mese di giugno è di circa 23-24 gradi. La confusione tra meteorologia e climatologia può portare a conclusioni errate e fuorvianti.
Un viaggio nella storia della climatologia
La climatologia moderna ha le sue radici nel diciannovesimo secolo, quando si iniziarono a raccogliere dati in modo sistematico. Tuttavia, già nell’antichità, pensatori come Aristotele avevano iniziato a riflettere sui fenomeni atmosferici, sebbene non in un contesto climatologico propriamente detto. Durante il Medioevo e il Rinascimento, l’interesse per il clima era limitato, ma le esplorazioni geografiche portarono a nuove osservazioni meteorologiche.
Il vero progresso nella climatologia si deve a figure come Alexander von Humboldt, che nel diciannovesimo secolo iniziò a descrivere le relazioni tra fenomeni atmosferici, geografia e biodiversità. La disciplina si consolidò ulteriormente nel ventesimo secolo, con l’avvento di strumenti di misurazione come il termometro e il barometro, che permisero di raccogliere dati più accurati. Negli anni ’50 e ’60, lo sviluppo dell’informatica portò alla creazione dei primi modelli climatici, segnando l’inizio della climatologia moderna.
I parametri per classificare il clima
La classificazione climatica si basa su cinque parametri fondamentali: temperatura, precipitazioni, stagionalità, venti e altitudine. Questi aspetti determinano una prima divisione dei climi a livello globale. La classificazione climatica di Köppen è la più utilizzata, suddividendo i climi in cinque gruppi principali: climi tropicali, aridi, temperati, continentali e polari. Ogni categoria contiene sottoclassi che possono variare anche all’interno di piccole aree geografiche come il Ticino.
Altri sistemi di classificazione, come quelli di Thornthwaite e Trewartha, si concentrano su aspetti diversi, come il bilancio idrico. La presenza di particolari tipi di suolo e vegetazione, così come la vicinanza a specchi d’acqua, influiscono significativamente sul clima locale, creando microclimi unici.
I modelli climatici: un approccio scientifico
I modelli climatici si differenziano notevolmente da quelli meteorologici. Mentre i primi simulano l’evoluzione del clima nel lungo termine, i secondi si concentrano su previsioni a breve termine. I modelli climatici rappresentano il sistema climatico terrestre attraverso equazioni matematiche complesse, considerando variabili come le emissioni di gas serra.
Esistono principalmente due tipi di modelli climatici: i modelli di circolazione generale (GCM), utili per previsioni globali, e i modelli regionali, più dettagliati e utilizzati per analizzare fenomeni climatici specifici. La combinazione di questi modelli consente di ottenere una visione più chiara dei cambiamenti climatici futuri, tenendo conto anche dei processi di retroazione, come l’effetto albedo.
In sintesi, la climatologia è una scienza in continua evoluzione, con potenziali sviluppi futuri significativi. La comprensione delle differenze tra meteorologia e climatologia è fondamentale per affrontare le sfide legate ai cambiamenti climatici e per promuovere un dibattito informato e costruttivo.