Il Festival Internazionale del Cinema di Berlino, conclusosi il 2 marzo 2025, ha accolto in anteprima il documentario intitolato Michtav Le’David, un’opera del regista Tom Shoval. Questo film rappresenta una lettera cinematografica personale indirizzata a David Cunio, attore che ha condiviso con Shoval un’importante esperienza artistica più di dieci anni fa. Cunio, insieme al suo gemello Eitan, era stato protagonista del lungometraggio Youth, presentato alla Berlinale nel 2013. Quella storia, che esplorava il legame tra fratelli, era incentrata su un evento drammatico: un rapimento.
Il documentario di Shoval utilizza materiali inediti, tra cui filmati girati dietro le quinte e registrazioni dei provini per Youth, per riflettere sulle connessioni fra vita e cinema, memoria e realtà, nonché sulle devastanti conseguenze della guerra. La trama di Youth ha assunto un significato tragicamente reale, poiché David Cunio è stato rapito il 7 ottobre 2023 dal kibbutz Nir Oz durante un attacco di Hamas e attualmente risulta ancora in ostaggio a Gaza. Questo contesto ha reso il tema del film ancora più attuale e toccante.
Un ulteriore elemento di drammaticità è rappresentato da Yarden Bibas, un altro attore presente nelle riprese di Youth, recentemente liberato. Bibas ha appreso, poco dopo la sua liberazione, della morte della moglie Shiri e dei suoi figli, Ariel e Kfir, uccisi dai terroristi di Hamas subito dopo il suo rapimento. La situazione di Cunio, che dovrebbe essere ancora vivo dopo oltre 500 giorni di prigionia, lo riporta al centro dell’attenzione, rendendolo nuovamente protagonista di un racconto cinematografico.
Tom Shoval sottolinea che Michtav Le’David non è solo un tributo a un amico e collaboratore, ma anche un appello all’umanità condivisa e alla resilienza di fronte a tragedie inimmaginabili. Il film, quindi, non si limita a narrare una storia personale, ma si fa portavoce di un messaggio universale, invitando alla riflessione su temi di grande rilevanza sociale e umana.
(Foto di Yaron Scharf)