“Nessun altro medium è capace di svelare l’essenza di una nazione come il cinema”, affermò il regista Alberto Lattuada durante la sua prima riunione a Roma con l’Associazione culturale del cinema italiano, avvenuta pochi giorni prima del 25 aprile 1945. Quest’anno, il Cineforum dell’Istituto Italiano di Cultura (IIC) di Vienna si concentrerà su opere cinematografiche ispirate a romanzi, con il tema “Dal libro alla pellicola”. Gli organizzatori dell’IIC spiegano che “il romanzo e il film si sono passati il testimone nel passaggio dal diciannovesimo al ventesimo secolo”, sottolineando come il romanzo fosse la forma artistica predominante nel XIX secolo, mentre il cinema ha preso il suo posto nel XX secolo. “Era inevitabile che queste due forme artistiche dialogassero”, aggiungono, evidenziando come la trasposizione di opere letterarie in film sia stata fondamentale per l’affermazione del cinema, arricchendolo di contenuti e idee.
La rassegna prevede un ciclo di film che esplorerà le modalità di interazione tra letteratura e cinema in Italia. Le opere saranno presentate con diverse approcci: alcune con una “riscrittura” esplicita, altre con tentativi di fedele adattamento, e in alcuni casi, con “tradimenti” dell’opera letteraria originale. Gli organizzatori fanno notare che non sempre si può affermare che “il libro sia migliore del film”. Inoltre, l’Istituto Italiano di Cultura di Vienna intende fornire ai partecipanti l’opportunità di prepararsi alla visione dei film attraverso la lettura dei libri, per apprezzare meglio somiglianze e differenze. Il ciclo comprende otto titoli, accompagnati da introduzioni e dibattiti condotti da Bruno Ciccaglione. Il primo film proiettato è stato “Io non ho paura” di Gabriele Salvatores.
La 61esima edizione della Mostra Internazionale del Nuovo Cinema si svolgerà a Pesaro dal 14 al 21 giugno 2025. Questo festival, sostenuto dal Ministero della Cultura e dalla Regione Marche, è diretto da Pedro Armocida e ha già aperto i bandi per il Concorso Pesaro Nuovo Cinema. Sono ammessi film senza restrizioni di formato, genere, durata e lingua. Il concorso di critica cinematografica, intitolato Premio Lino Miccichè, è dedicato ai giovani cinefili, mentre il concorso di video saggi (Ri)Montaggi è riservato agli studenti di cinema di tutto il mondo. La scorsa edizione ha segnato un importante traguardo con la celebrazione delle 60 edizioni del festival, coincidente con il riconoscimento di Pesaro come Capitale Italiana della Cultura nel 2024.
Quest’anno, la Mostra si prepara a festeggiare i suoi primi 60 anni, con un programma sempre più attento alle nuove forme e ai linguaggi del cinema, continuando a raccontare l’eccellenza del cinema italiano. Un Evento Speciale sul cinema italiano sarà organizzato in collaborazione con il Centro Sperimentale di Cinematografia – Cineteca Nazionale, dedicato a Gianni Amelio, uno dei grandi maestri del cinema italiano, che ha recentemente compiuto 80 anni. Il festival prevede una retrospettiva dei suoi film e la pubblicazione di una monografia curata da Pedro Armocida e Anton Giulio Mancino, edita da Marsilio. È prevista anche una tavola rotonda aperta al pubblico, in cui la Mostra Internazionale del Nuovo Cinema renderà omaggio al regista e sceneggiatore pluripremiato.
Gianni Amelio ricorda un episodio del 1970, quando non propose il suo primo film “La fine del gioco” alla Mostra di Pesaro, sentendo di non meritare quel traguardo. L’anno successivo, lavorando su un quaderno dedicato a Nagisa Oshima, scoprì il suo lavoro e, quando Oshima visitò Roma, lo accolse al cinema Rivoli con un breve discorso in giapponese, dando vita a un’amicizia proficua. Amelio ha dedicato l’Evento Speciale della Mostra alla memoria di Oshima, esprimendo la sua gratitudine per questa opportunità. Il sindaco di Pesaro, Andrea Biancani, ha sottolineato come la manifestazione rappresenti un’importante iniziativa culturale per cittadini e turisti, con un focus sull’innovazione nel panorama cinematografico contemporaneo. La Mostra, secondo Biancani, ha potenzialità inespresse e l’amministrazione si impegnerà a valorizzarla, legando sempre di più il nome della città a quello della storica rassegna.
Il Conservatorio San Pietro a Majella ha ospitato il quarto appuntamento di “ELVIRA 150”, una rassegna dedicata alla prima regista italiana, Elvira Notari, in occasione del centocinquantesimo anniversario della sua nascita. L’evento, tenutosi nella Sala Scarlatti, ha visto la proiezione di tre cortometraggi realizzati dalla cineasta campana negli anni ’20, sonorizzati dal vivo da allievi del Dipartimento di Musica elettronica, sotto la direzione del maestro Elio Martusciello. Utilizzando software di generazione musicale e strumenti non convenzionali, i musicisti hanno creato una colonna sonora in tempo reale, seguendo le immagini sullo schermo. Questa performance ha offerto un’esperienza unica, tracciando un parallelismo tra l’assenza di suoni e le immagini mute.
Il programma del quarto appuntamento di “Elvira 150” ha presentato diversi cortometraggi, tra cui “Festa della Madonna della Libera a Trevico” (1923, sei minuti) e “Festa della Santissima Assunta in Avellino” (1923, nove minuti), entrambi sonorizzati dai musicisti Paolo Montella, Andrea Laudante e Bruno Belardi. È stato proiettato anche “Napoli sirena della canzone” (1929, 16 minuti), sonorizzato dai musicisti Francesco Santagata, Marco Autiero e Marco Volpicelli. Prima delle proiezioni, il direttore del Conservatorio, Gaetano Panariello, ha dato il benvenuto ai presenti, seguito dagli interventi di Antonella Di Nocera e Gina Annunziata. L’evento ha avuto ingresso gratuito fino a esaurimento posti, e Panariello ha sottolineato come gli allievi abbiano unito il cinema di Elvira Notari alla musica elettronica, rendendo omaggio al suo spirito innovativo. La rassegna “ELVIRA 150” è un progetto di Parallelo 41 produzioni in collaborazione con il Centro Sperimentale della Cinematografia – Cineteca, promosso e finanziato dal Comune di Napoli e dall’Ufficio Cohousing.