
Il mondo del cinema indipendente italiano si trova di fronte a una grave crisi occupazionale e culturale, che mette a rischio il futuro di un settore già in difficoltà. Le associazioni di categoria, tra cui 100Autori, Anac e Air3, hanno lanciato un appello al governo, sottolineando la necessità di interventi urgenti sul sistema del tax credit per salvaguardare le piccole e medie produzioni.
La crisi del cinema italiano
Il panorama cinematografico e audiovisivo italiano sta affrontando una crisi che perdura da oltre un anno, con ripercussioni significative su occupazione e produzione. Le associazioni di categoria, che rappresentano un ampio numero di professionisti del settore, hanno unito le forze per richiedere un intervento immediato da parte del governo. La lettera, firmata da numerose sigle, mette in evidenza come le nuove normative sul tax credit e sui finanziamenti selettivi abbiano creato ostacoli insormontabili per molte piccole e medie produzioni, limitando le opportunità di lavoro e sviluppo. Le associazioni avvertono che il rischio di estinzione del cinema indipendente è concreto, un settore cruciale per la formazione di nuovi autori e per la conservazione del patrimonio culturale italiano. L’appello si fa ancora più pressante, poiché la crisi occupazionale si sta rapidamente trasformando in una crisi culturale. Le associazioni chiedono al governo e alle istituzioni di rispondere con priorità alle esigenze del settore, sottolineando l’urgenza di emettere decreti correttivi per garantire regole chiare e stabili che permettano a tutti gli operatori di lavorare in un contesto di certezza.
Le associazioni firmatarie
La petizione è stata sottoscritta da un ampio ventaglio di associazioni, tra cui 100Autori (Associazione dell’Autorialità Cinetelevisiva), Aic (Autori Italiani della Cinematografia), Air3 (Associazione Italiana Registi), Aitr (Associazione Italiana Tecnici di Ripresa), Aits (Associazione Italiana Tecnici del Suono), Anac (Associazione Nazionale Autori Cinematografici), Apai (Associazione del Personale di Produzione Audiovisivo), Apci (Associazione Pittori Cinematografici Italiani), Cacao (Comparto Audiovisivo e Cinema Auto Organizzato Puglia), Ccs (Collettivo Chiaro Scuro), Doc.it (Associazione Documentaristi Italiani), Emic (Associazione Elettricisti e Macchinisti Italiani), Rcas (Rete Cine-Audiovisivo Sicilia), Rcp (Rete Cinema Piemonte), Rcs (Rete Cinema Sociale), Mujeres nel Cinema (Associazione di donne nel cinema e nell’industria dell’audiovisivo), #Satdc (comitato #Siamoaititolidicoda), Ueci (Unione Esercenti Cinematografici Italiani) e Wgi (Writers Guild Italia). Questa coalizione rappresenta una parte significativa del settore, dimostrando l’ampiezza della preoccupazione per la situazione attuale.
Opinioni contrastanti nel settore
La crisi del cinema italiano ha suscitato reazioni divergenti tra i professionisti del settore. Chiara Sbarigia, presidente di Apa, pur riconoscendo le difficoltà, invita a mantenere la calma e a concentrarsi su una semplificazione delle procedure relative al tax credit, piuttosto che alimentare un clima di allarmismo. Sbarigia sostiene che i set sono attualmente attivi e che il problema principale riguarda le piccole produzioni, non il settore audiovisivo in generale. Contrariamente, Sandro Ruotolo, responsabile Cultura del Partito Democratico, ha accusato il governo di “uccidere” il cinema, lamentando il ritardo nell’emanazione dei decreti correttivi del tax credit. Ruotolo ha sostenuto le richieste delle associazioni, evidenziando le difficoltà dei lavoratori del settore e la chiusura delle sale cinematografiche. Anche i membri democratici della commissione cultura della Camera hanno espresso forte preoccupazione, attribuendo al governo la responsabilità del declino dell’industria cinematografica e chiedendo misure immediate per rilanciare il settore.
La posizione del governo
Lucia Borgonzoni, Sottosegretaria di Stato alla Cultura, ha risposto alle accuse affermando che la situazione del tax credit è sotto controllo. Secondo Borgonzoni, le produzioni attive in Italia sono attualmente 37, come riportato sul sito Italy for movies. Ha inoltre comunicato che l’udienza del TAR è stata posticipata a maggio e che a breve sarà pubblicato un correttivo. In risposta alle critiche del Partito Democratico, Borgonzoni ha indicato che i problemi attuali derivano da decisioni prese da precedenti governi, sottolineando che le modifiche necessarie avrebbero dovuto essere attuate in passato. Ha infine accusato l’opposizione di contribuire a creare un’immagine negativa del settore, danneggiando ulteriormente la reputazione del cinema italiano.