
Da vedere. “Lee Miller”, opera prima di Ellen Kuras, si presenta come un’importante ricostruzione visiva della vita della celebre fotografa americana, la quale ha saputo destreggiarsi tra il mondo della moda e quello della guerra. Ambientato tra la Francia e l’Inghilterra, il film copre un arco temporale che va dal 1938 fino alla conclusione della Seconda Guerra Mondiale. La protagonista è interpretata magistralmente da Kate Winslet, supportata da un cast di alto livello che include Josh O’Connor, Marion Cotillard e Andy Samberg. La fotografia, ad opera del polacco Pawel Edelman, è di qualità eccelsa, così come la colonna sonora, composta da Alexandre Desplat. L’edizione italiana si distingue per un doppiaggio di grande qualità.
Da evitare
Inizialmente, il film era conosciuto con il titolo provvisorio “Performance”, ma è stato successivamente ribattezzato “Gioco pericoloso”, un titolo che si rivela più adatto per questo noir diretto da Lucio Pellegrini, un regista generalmente apprezzato. Fin dai primi minuti, lo spettatore avverte il rischio di trovarsi di fronte a un film poco riuscito. La trama ruota attorno a un artista che irrompe nella vita di un noto scrittore, in evidente crisi d’ispirazione, e della sua ballerina moglie. La narrazione è costellata di situazioni improbabili, come la presenza di Pupo alla Notte degli Oscar, e i dialoghi sembrano frutto della penna di Lory Del Santo, con un tocco di Nina Moric. Le performance di Adriano Giannini e Eduardo Scarpetta risultano modeste, mentre Elodie appare nel cast in modo piuttosto casuale, dando l’impressione di essere stata inserita nel progetto per un paio di scene. Con una durata di 94 minuti, il film sembra allungarsi fino a percepirne 150.