Il film “Silenzio!”, diretto da Teddy Lussi-Modeste, si apre in una classe di una scuola media situata nella periferia di Parigi. Qui, un giovane insegnante idealista decide di affrontare il tema della seduzione con i suoi studenti. Quella che sembrerebbe essere una lezione educativa si trasforma rapidamente in un incubo per il docente, poiché una delle alunne lo accusa di molestie. La pellicola, ispirata a eventi realmente accaduti, si distingue per l’interpretazione intensa di François Civil e per le performance degli altri attori. La sceneggiatura, ben strutturata, presenta dialoghi incisivi e una trama avvincente, il tutto racchiuso in una durata di 90 minuti che si rivela perfetta.
Un’altra produzione cinematografica, “Diciannove”, realizzata da Giovanni Tortorici, si posiziona come uno dei film meno significativi dell’anno. Questa opera prima, pur mostrando un certo potenziale per il futuro del regista come guida turistica, si perde in un racconto confuso. La trama segue un giovane che, per 109 minuti – un tempo che sembra allungarsi fino a 170 – si sposta da Palermo a Londra, Siena e Torino. I personaggi appaiono e scompaiono senza un apparente senso logico, lasciando lo spettatore disorientato. La realizzazione tecnica del film lascia molto a desiderare, con una regia poco curata e un montaggio inefficace. Il cast, che comprende attori che sembrano provenire più da produzioni televisive come “Viola come il mare” di Canale 5, non riesce a elevare il livello della narrazione. I dialoghi, banali e privi di originalità, evocano l’atmosfera di reality show come il “Grande Fratello”, con riferimenti al mental coach Alfonso Signorini.
In un panorama cinematografico dove emergono opere di grande spessore, “Silenzio!” si fa notare per la sua capacità di affrontare temi delicati con serietà e profondità, mentre “Diciannove” rappresenta un esempio di come una buona idea possa essere compromessa da una realizzazione poco ispirata.