
Il cinema contemporaneo continua a esplorare temi complessi, mescolando generi e stili per offrire al pubblico nuove esperienze. Recentemente, sono stati presentati diversi film che, pur affrontando argomenti di grande attualità, non sempre riescono a colpire nel segno. Ecco un’analisi di alcune delle opere più significative.
Mickey 17 di Bong Joon-ho
Nel film «Mickey 17», il regista sudcoreano Bong Joon-ho si immerge in un contesto di fantascienza e satira sociale. La trama segue Mickey, interpretato da Robert Pattinson, un uomo in difficoltà economica che, per sfuggire ai debiti, accetta un lavoro come «sacrificabile» per un magnate americano, Kenneth Marshall, interpretato da Mark Ruffalo. Mickey viene inviato sul pianeta ghiacciato Niflheim dove, grazie a una tecnologia avanzata, può essere ricreato ogni volta che muore. Tuttavia, la sua sopravvivenza e la creazione di una nuova versione di sé stesso danno vita a un intricato gioco di identità e desideri.
Il film si distingue per la sua potenza visiva e per la capacità di Bong Joon-ho di mescolare elementi di critica sociale con una narrazione coinvolgente. Nonostante ciò, il film non riesce a scendere in profondità nei temi trattati, rimanendo in superficie e offrendo una critica poco incisiva ai problemi sociali contemporanei. La rappresentazione di un nemico che ricorda i politici americani attuali risulta più superficiale che provocatoria. A questo proposito, il film ha ricevuto un voto di 6,5, risultando deludente per chi si aspettava un’opera memorabile come «Parasite», ma potrebbe comunque attrarre un pubblico giovane.
Il nibbio di Alessandro Tonda
Alessandro Tonda, regista quarantenne, affronta una tematica delicata con il suo film «Il nibbio», che ricorda un episodio tragico della storia italiana. La narrazione ruota attorno al sequestro della giornalista Cecilia Sala, avvenuto vent’anni fa in Iraq. Il film inizia con la morte di Nicola Calipari, un alto dirigente del Sismi, ucciso dai soldati americani mentre tentava di riportare a casa la giornalista. La storia si sviluppa attraverso flashback che mostrano gli eventi che hanno portato a questo tragico epilogo.
La pellicola riesce a ricreare l’atmosfera di quel periodo storico con grande attenzione ai dettagli. Nonostante alcune sbavature nella narrazione, il film mantiene alta la tensione fino alla fine, con attori che offrono interpretazioni misurate, in particolare Claudio Santamaria nei panni di Calipari. Il film si conclude con un finale che lascia il pubblico con interrogativi irrisolti, sottolineando l’ingiustizia della situazione. Il voto assegnato è 6,5, evidenziando la capacità di Tonda di trattare temi complessi con sensibilità.
L’orto americano di Pupi Avati
Pupi Avati torna al genere horror con «L’orto americano», un’opera che si svolge tra Bologna nel 1945 e l’America del dopoguerra. La storia segue un giovane scrittore, interpretato da Filippo Scotti, che si trasferisce in cerca di ispirazione, ma si imbatte in eventi inquietanti legati a una misteriosa scomparsa. La fotografia in bianco e nero conferisce al film un’atmosfera suggestiva, ma la trama presenta alcune debolezze, in particolare nella parte italiana, che risulta prevedibile.
La parte americana, invece, riesce a immergere lo spettatore in un contesto più avvincente e horror. Nonostante ciò, il film non riesce a trasmettere una vera urgenza narrativa, e il voto finale è di 6–, segnalando che, sebbene la fotografia sia di alta qualità, non basta a elevare la pellicola a un livello superiore.
Paddington in Perù di Dougal Wilson
Il terzo capitolo della saga di Paddington, intitolato «Paddington in Perù», presenta una trama che, sebbene inizi con buone intenzioni, si rivela deludente. La storia segue l’orsetto nella sua ricerca della zia Lucy, ma il film si perde in cliché e ripetizioni, risultando privo di idee fresche. La presenza di Antonio Banderas e Olivia Colman non riesce a risollevare le sorti di un film che, pur mantenendo un certo fascino, non riesce a coinvolgere come i precedenti.
Il voto finale è di 5, evidenziando come il film non riesca a soddisfare le aspettative del pubblico, lasciando un senso di oziosità e mancanza di originalità. La saga di Paddington, pur avendo un personaggio adorabile, sembra aver perso la sua magia.
Il panorama cinematografico attuale è caratterizzato da opere che, sebbene affrontino tematiche importanti e attuali, non sempre riescono a colpire nel segno, lasciando il pubblico con aspettative deluse.