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Il documentario Holding Liat, diretto da Brandon Kremer, ha ricevuto il prestigioso Berlinale Documentary Award durante la 75ª edizione del Festival di Berlino, tenutasi a febbraio 2025. Questo riconoscimento sottolinea l’importanza e l’impatto del film nel contesto cinematografico internazionale. L’opera racconta la drammatica vicenda della famiglia di Liat Beinin Atzili, rapita il 7 ottobre 2023 durante un attacco da parte di Hamas. La narrazione si sviluppa attraverso le angosce e le tensioni vissute dai familiari, ognuno con opinioni e reazioni diverse, mentre affrontano la difficile situazione.
La trama e il contesto del documentario
Holding Liat esplora le settimane di angoscia di una famiglia colpita dalla violenza del conflitto israelo-palestinese. La madre, il padre, la sorella e uno dei figli di Liat, insieme ad Aviv, suo marito, anch’esso rapito, si trovano a discutere le loro posizioni divergenti mentre vivono un dolore condiviso. La narrazione è caratterizzata da un’intensa introspezione, dove ogni membro della famiglia diventa un portavoce delle proprie emozioni e opinioni. Il film non si limita a raccontare una storia di rapimento, ma invita il pubblico a riflettere su questioni più ampie, come la complessità delle relazioni umane in situazioni di crisi.
La giuria ecumenica, presieduta da Peter Ciaccio, pastore della chiesa valdese e metodista di Trieste, ha notato come il film riesca a catturare l’essenza della crisi degli ostaggi senza conoscere il suo esito. Ciaccio ha messo in evidenza l’importanza di affrontare conversazioni difficili e di accettare la complessità delle situazioni, sottolineando che il documentario rappresenta un’opportunità per ascoltare diverse prospettive.
Il processo di realizzazione e le reazioni del pubblico
Brandon e Lance Kremer, i registi, hanno iniziato a filmare la vicenda familiare a pochi giorni dal rapimento di Liat. Hanno documentato le telefonate ufficiali, le discussioni su come affrontare la crisi e le scene quotidiane, creando un racconto che sfida le convenzioni del genere. Durante la cerimonia di premiazione, Brandon ha condiviso la responsabilità che lui e suo fratello hanno sentito nel raccontare questa storia, evidenziando l’importanza di mantenere i valori umani anche in momenti di grande difficoltà .
Le proiezioni del film hanno suscitato reazioni contrastanti, con il pubblico che ha espresso gratitudine per la possibilità di rivedere le proprie convinzioni. Il regista ha sottolineato che il documentario offre uno spazio di riflessione e ascolto, invitando gli spettatori a mettersi nei panni degli altri e a considerare le complessità delle situazioni. Ogni proiezione ha stimolato discussioni animate, dimostrando come il cinema possa fungere da catalizzatore per il dialogo.
Il messaggio del film e le critiche alla religione
Holding Liat non si limita a raccontare una storia personale, ma affronta anche temi più ampi, come le critiche alle istituzioni religiose e il loro ruolo nel conflitto. Yehuda Beinin, un personaggio chiave del documentario, esprime dure critiche nei confronti di coloro che, secondo lui, utilizzano la religione per alimentare il conflitto. Ciaccio ha evidenziato come la giuria religiosa abbia scelto di premiare un film che critica apertamente la religione, sottolineando l’importanza di affrontare tali discussioni in un contesto di fede.
Liat Beinin, madre di tre figli, è tornata ai suoi cari nel novembre 2023, ma ha dovuto affrontare la tragica notizia della morte di Aviv. Nonostante il dolore, nel film Liat continua a insegnare ai suoi studenti a guardare oltre il muro, un messaggio potente che invita alla riflessione. Alcuni spettatori hanno trovato controverso il confronto tra la situazione a Gaza e la Shoah, ma Brandon Kremer ha difeso la scelta, sottolineando la necessità di considerare diverse prospettive e di superare i pregiudizi.
Il documentario, quindi, non solo racconta una storia di sofferenza, ma invita anche a un dialogo profondo e necessario su temi complessi e attuali, dimostrando come l’arte possa contribuire a costruire ponti in tempi di divisione.