
Il 9 marzo 2025, durante la cerimonia degli Oscar, il premio per il Miglior Documentario è stato assegnato a No Other Land, un’opera realizzata da un gruppo di registi palestinesi e israeliani, tra cui Basel Adra, Hamdan Ballal, Yuval Abraham e Rachel Szor. Questo documentario, che affronta l’espulsione delle comunità palestinesi in Cisgiordania, ha suscitato un acceso dibattito, trasformando l’evento in un vero e proprio campo di battaglia politico. Durante il suo discorso, Yuval Abraham ha denunciato la “complicità internazionale rispetto all’occupazione”, esortando l’assemblea a mantenere viva l’attenzione sulle sofferenze del popolo palestinese.
Reazioni all’assegnazione del premio
Le reazioni all’assegnazione del premio sono state contrastanti: mentre in sala il film ha ricevuto applausi, all’esterno si sono verificati scontri tra chi ha applaudito il coraggio della pellicola e chi ha accusato l’Academy di politicizzare l’assegnazione. Il Ministero del Cinema israeliano ha espresso la propria opposizione, definendo la scelta “parziale e dannosa”, e ha accusato l’Academy di aver premiato un lavoro che “ignora il contesto complesso e le minacce alla sicurezza di Israele“. Anche esponenti della comunità ebraica negli Stati Uniti e in Europa hanno manifestato preoccupazione, temendo che il film potesse contribuire a una narrativa ostile nei confronti di Israele e a una crescente delegittimazione del popolo ebraico.
Critiche e difese del documentario
Critiche sono arrivate anche da parte di registi e intellettuali israeliani. Alcuni hanno denunciato il documentario come una rappresentazione unilaterale del conflitto, mentre altri hanno difeso il diritto all’espressione artistica, pur sollevando interrogativi sul ruolo dell’Academy e sulla scelta di premiare opere con una forte connotazione politica. Questo riconoscimento si inserisce in un trend cinematografico che privilegia temi sociali e geopolitici, un interesse crescente da parte di un’Academy sempre più attratta da opere impegnate. Tuttavia, resta aperto il dibattito su quanto l’arte possa fungere da attivismo senza compromettere la propria autonomia.
Il punto di vista di No Other Land
La vittoria di No Other Land rappresenta un punto di vista necessario e critico all’interno di Israele, ma viene accusata di semplificare un conflitto complesso in una narrazione unilaterale. Paradossalmente, anche la Palestinian Campaign for the Academic and Cultural Boycott of Israel (PACBI) ha espresso forti critiche nei confronti del documentario, sostenendo che viola gli standard di anti-normalizzazione del movimento BDS.
Premi e riconoscimenti
Nel frattempo, mentre il dibattito su No Other Land infuriava, Kieran Culkin ha ricevuto l’Oscar come Miglior Attore Non Protagonista per la sua interpretazione in A Real Pain, un film diretto da Jesse Eisenberg. Dopo il successo in Succession, Culkin ha dimostrato le sue abilità in un ruolo intenso che lo ha portato in Polonia, dove ha esplorato temi legati alla memoria familiare e alla Shoah. Il film di Eisenberg affronta con intelligenza e ironia l’eredità culturale, dando voce a esperienze storiche spesso trascurate nel panorama cinematografico contemporaneo. La vittoria di Culkin è stata interpretata come un riconoscimento per un’opera che tratta con sensibilità e profondità il passato ebraico europeo e il suo impatto sulle generazioni future.