Cinema di Roma in crisi: registi lanciano un appello a Mattarella e Meloni

Martin Scorsese, Jane Campion, Wes Anderson, Francis Ford Coppola e Ari Aster hanno unito le forze per lanciare un appello in difesa delle sale cinematografiche dismesse a Roma. Il loro messaggio, pubblicato il 23 febbraio 2025 dal Corriere della Sera, mira a fermare il progetto di riconversione di questi spazi in centri commerciali e altre strutture commerciali.

La questione delle sale cinematografiche chiuse nella Capitale ha suscitato l’interesse di figure di spicco del panorama cinematografico internazionale. Dopo l’intervento di Francesco Totti, anche i registi hanno deciso di esprimere la loro preoccupazione per il futuro di questi luoghi, che rappresentano una parte importante della cultura romana. La proposta di trasformare i cinema in disuso in centri commerciali ha trovato una forte opposizione da parte di artisti e professionisti del settore.

Un tentativo del tutto inaccettabile

Nella lettera, Scorsese, Campion, Anderson, Aster e Coppola si rivolgono direttamente al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e alla Premier, Giorgia Meloni. Sottolineano come la trasformazione di spazi destinati alla cultura in strutture commerciali rappresenti un’azione inaccettabile. “Questa riconversione sarebbe una perdita irreparabile e un sacrilegio per la storia di Roma e per il patrimonio culturale che dobbiamo preservare per le generazioni future”, affermano i registi. La lettera evidenzia l’importanza di mantenere vive le sale cinematografiche come luoghi di cultura e socialità.

Oltre 5 mila firme contro la nuova legge del Lazio

L’appello dei registi si unisce a quello di oltre 5 mila professionisti del settore, tra cui attori, sceneggiatori e produttori, che hanno già firmato contro la nuova legge della Regione Lazio. Questa legge facilita il cambio di destinazione d’uso delle sale cinematografiche, rendendo più semplice la loro conversione in strutture commerciali. Tra i nomi noti che hanno aderito a questa iniziativa ci sono Paola Cortellesi, Pierfrancesco Favino, Paolo Sorrentino e Marco Bellocchio. La mobilitazione di queste figure di spicco del cinema italiano e internazionale dimostra quanto sia sentita la questione della salvaguardia del patrimonio culturale romano.

L’appello di Scorsese e colleghi

I registi invitano i colleghi di tutto il mondo, i direttori di festival e gli operatori culturali a unirsi alla loro causa. “Questa lettera è un invito a salvaguardare l’ultima possibilità di redenzione di una delle città più importanti al mondo dal punto di vista culturale e artistico”, affermano. L’appello è rivolto anche al Presidente Mattarella e alla Premier Meloni, affinché si oppongano a qualsiasi conversione degli spazi culturali di Roma. “È nostro dovere trasformare queste ‘cattedrali nel deserto’ in veri templi della cultura, in luoghi che possano nutrire le anime delle generazioni presenti e future”, concludono i registi.

L’iniziativa di Scorsese e dei suoi colleghi rappresenta un’importante testimonianza dell’impegno del mondo del cinema per la salvaguardia del patrimonio culturale. La questione delle sale cinematografiche chiuse a Roma continua a essere al centro del dibattito pubblico, con un numero crescente di sostenitori che si oppongono alla loro riconversione commerciale.

Published by
Maria Marisi