Cinema chiusi: la protesta dei vip coinvolge Scorsese e Totti

La situazione dei cineclub a Roma è diventata critica, con un numero crescente di sale cinematografiche a rischio chiusura. Il 25 febbraio 2025, artisti di fama mondiale, tra cui nomi illustri come Martin Scorsese e Steven Spielberg, si mobilitano per preservare questi spazi culturali, minacciati da una svendita e da progetti di riconversione. Mentre il cineclub Fiamma riapre sotto la gestione di Bettini e Giannelli, si stima che per ogni sala che riapre, ben cinquanta potrebbero finire nel dimenticatoio.

La crisi dei cineclub a roma

Negli ultimi anni, la crisi del settore cinematografico ha colpito duramente Roma, una città storicamente legata alla settima arte. La chiusura dei cineclub, luoghi di incontro e di cultura, ha suscitato preoccupazione tra gli artisti e i cinefili. Questi spazi non solo proiettano film, ma fungono anche da centri di discussione e di scambio culturale. Tuttavia, l’aumento dei costi di gestione e la concorrenza delle piattaforme di streaming hanno reso difficile la loro sopravvivenza.

Le dichiarazioni di Carocci, un esperto del settore, suggeriscono che ci sia un piano malefico dietro questa crisi, con l’intento di trasformare le sale in altre attività. Secondo lui, la situazione è aggravata dalla mancanza di un sostegno adeguato da parte delle istituzioni. La mobilitazione degli artisti, quindi, rappresenta un tentativo di richiamare l’attenzione su un problema che potrebbe avere conseguenze devastanti per la cultura cinematografica della capitale.

Le iniziative per salvare i cineclub

In risposta alla crisi, diverse iniziative sono state avviate per sostenere i cineclub romani. Il Fiamma, recentemente riaperto, è un esempio di come sia possibile rivitalizzare questi spazi attraverso una gestione innovativa e attenta alle esigenze del pubblico. Gli eventi speciali, le rassegne tematiche e la programmazione di film d’autore sono solo alcune delle strategie adottate per attrarre spettatori e creare un’atmosfera di comunità attorno al cinema.

Inoltre, artisti e cineasti stanno organizzando proiezioni e dibattiti per sensibilizzare il pubblico sull’importanza di questi luoghi. L’obiettivo è far comprendere che la chiusura dei cineclub non rappresenta solo la perdita di un luogo fisico, ma anche di un patrimonio culturale e di una tradizione che ha contribuito a formare l’identità cinematografica italiana. La speranza è che, attraverso la mobilitazione collettiva, si possano ottenere misure concrete da parte delle autorità per garantire la sopravvivenza di questi spazi.

Le prossime settimane saranno decisive per il futuro dei cineclub a Roma. La risposta del pubblico e l’impegno degli artisti potrebbero fare la differenza in un momento in cui il cinema, più che mai, ha bisogno di sostegno e di spazi di espressione.

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Gianni Losaco