L’idea di rendere il cinema accessibile ai non vedenti è nata durante un evento culturale, il Lucania Film Festival, dove un partecipante cieco ha suscitato riflessioni su come anche le persone con disabilità visive possano godere della settima arte. Da quel momento, Rocco Calandriello ha dedicato la sua attenzione a trovare soluzioni per includere i non vedenti nel mondo del cinema. Oggi, con l’avvio della prima edizione di CiAV – Cinema ad Alta Voce Fest, in programma dal 10 al 14 marzo 2025 a Napoli, presso il cinema Modernissimo, Calandriello esprime la sua soddisfazione, pur riconoscendo che il cammino verso l’inclusione è ancora lungo: “Troppe poche le sale e i festival dotati di strumenti di inclusione per i non vedenti”, afferma.
CiAV è sostenuto e finanziato dal Comune di Napoli nell’ambito del progetto Cohousing Cinema Napoli, ed è organizzato dall’associazione Allelammie in collaborazione con diverse realtà, tra cui Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, MovieReading, Premio Fausto Rossano, Tactile Vision, Agis Campania, Film Commission Regione Campania e Accademia delle Belle Arti, con la media partnership di RAI Pubblica Utilità. Il festival rappresenta l’evoluzione degli “Stati Generali del Cinema Accessibile”, un convegno tenutosi a dicembre 2024 presso la sede dell’UICI Campania, dove è emersa l’urgenza di ripensare l’intero sistema audiovisivo in un’ottica di maggiore inclusività. Durante i quattro giorni di rassegna, sono previsti laboratori mattutini per studenti di scuole e accademie, seguiti da proiezioni e performance gratuite nel pomeriggio e nella sera, dalle 16 alle 21.
Il programma del festival prevede, per la serata inaugurale, la proiezione del film “Vermiglio”, diretto da Maura Delpero, che ha recentemente vinto il Leone d’Argento all’ultima Biennale di Venezia e si è posizionato tra i finalisti per la categoria Miglior Film Internazionale agli Oscar 2025. Tra le attività in programma, il 13 marzo si terrà una cine-passeggiata alle 10.30, dedicata alla mappatura e audio-narrazione di “L’arte della felicità” del regista Alessandro Rak, oltre a workshop visivo-tattili sull’accessibilità, tecniche di audiodescrizione e l’uso dell’intelligenza artificiale nel cinema. Gli eventi sono pensati per favorire la partecipazione attiva dei non vedenti nel processo creativo e distributivo del settore.
Le opere presentate saranno accessibili ai non vedenti tramite l’app MovieReading, che deve essere scaricata prima delle proiezioni, o attraverso audiodescrizioni in tempo reale fornite da giovani collaboratori non vedenti. Inoltre, i film saranno sottotitolati per garantire un’esperienza condivisa tra diversi pubblici. Per eventi come podcast, audiolibri e live audio-drama, il pubblico sarà fornito di mascherine per un’esperienza di fruizione bendata, assicurando che tutti i partecipanti siano sullo stesso piano. Tra gli ospiti del festival ci saranno nomi noti come Peppe Barra, Adriano Pantaleo, Claudia Napolitano, Adele Pandolfi, Pier Paolo Polcari, Gnut, Sara Penelope Robin, Diletta Acanfora, Rocco Mentissi, Manola Rotunno, e Nicole Millo.
Rocco Calandriello esprime la sua soddisfazione per questa prima edizione, ma sottolinea che un festival dedicato ai non vedenti deve diventare una prassi, non un’eccezione. “Vorrei che si facessero progressi non solo nel cinema, ma anche in altre forme d’arte. C’è molto da fare per i non vedenti nel mondo dello spettacolo dal vivo”, afferma.
L’app MovieReading funziona in modo semplice: permette di scaricare un servizio di audiodescrizione per i film. Ogni produzione che beneficia del tax credit è tenuta a fornire un file di audiodescrizione da integrare nel database dell’app, ma questa pratica è ancora poco diffusa. Calandriello sottolinea l’importanza di sensibilizzare l’industria per rendere queste pratiche standard.
In merito all’accessibilità nel cinema per persone ipovedenti e cieche, Calandriello denuncia la mancanza di strutture adeguate: “In Italia, pochissime sale sono attrezzate per l’audiodescrizione e quasi nessun festival offre questo servizio. Durante il festival, sarà presente Simonetta Pizzuti, non vedente e referente della legge che obbliga esercenti e distributori ad adeguarsi. È una questione semplice: non servono attrezzature sofisticate, basta uno smartphone”.
Infine, sul tema delle opportunità lavorative per i non vedenti nel settore, Calandriello evidenzia che si stanno aprendo nuove possibilità, in particolare nel campo dell’audiodescrizione. “Solo chi vive la cecità può descrivere ciò che non è accessibile agli altri. Anche in altri ambiti, come il montaggio audio, i non vedenti possono eccellere. Napoli, in particolare, si sta dimostrando un centro di inclusione, con corsi di audiodescrizione attivi presso il Suor Orsola Benincasa”.