Il dibattito riguardante la Multisala del Mare di Formia si intensifica, con la consigliera comunale di opposizione Imma Arnone (Guardare Oltre) che si rivolge direttamente al sindaco Gianluca Taddeo attraverso un’interrogazione. La questione centrale riguarda l’utilizzo del parcheggio annesso alla multisala, che dovrebbe servire la comunità locale.
Arnone, in una nota datata 2025, esprime preoccupazione per la gestione del parcheggio, sottolineando come la sua fruibilità per il pubblico sia stata compromessa. Secondo la consigliera, il problema non risiede nella proprietà del parcheggio, bensì nelle modalità di utilizzo e nelle motivazioni che hanno portato alla sua concessione. La chiusura del parcheggio, in particolare durante il giovedì, giorno di grande affluenza per il mercato settimanale, solleva interrogativi sulla gestione delle risorse pubbliche.
La consigliera critica anche l’atteggiamento del sindaco Taddeo, evidenziando un apparente disinteresse per le offese ricevute da parte dell’attuale proprietario della multisala. Arnone ha chiesto più volte al Comune e ai funzionari competenti di chiarire la situazione attuale del parcheggio, ma senza ricevere risposte soddisfacenti. La chiusura del parcheggio in un giorno cruciale per la comunità suscita ulteriori dubbi sulla capacità dell’amministrazione di gestire le esigenze dei cittadini.
Un altro punto sollevato da Arnone è l’importanza di mantenere gli standard previsti per la presenza di servizi essenziali, come l’Agenzia delle Entrate, nel sito della multisala. La consigliera pone la questione se il sindaco abbia intenzione di difendere il servizio o se abbia scelto di abbandonarlo senza opporre resistenza.
Infine, Arnone esprime la sua preoccupazione per la chiusura delle sale cinematografiche, chiedendo al sindaco di fornire risposte scritte sui quesiti posti. La consigliera sottolinea che non solo lei, ma anche le migliaia di cittadini interessati meritano di sapere quale sia il futuro della Multisala del Mare e se Formia, storicamente dotata di otto sale cinematografiche, dovrà affrontare una crisi culturale e sociale che potrebbe portare a una “ignobile agonia”.