La parola “giustizia” è un concetto che si sente spesso, e da cui a volte vogliamo fuggire via. Lo si capirà guardando la serie Rai Libera.
Il nuovo progetto Rai – in onda in prima serata da oggi 18 novembre e che vede protagonista la bravissima Lunetta Savino – racconterà una verità che ha riguardato milioni di italiani sin dalle origini. Ci sono famiglie che hanno dovuto lottare contro un mistero portato dietro per anni, e che non sono più riusciti a risolvere. Troppo complicato da accettare, troppo difficile da vivere: la parola “mistero” non ha mai avuto una coda, ma solo un corpo troppo grezzo e dei capelli spettinati. Il mistero non è mai stato sciolto da nessuno, proprio come non si sciolgono i dolori e le paure per una vita sempre in bilico.
La serie tv Rai parlerà di Libera Orlando, personaggio interpretato da Lunetta Savino, ma parlerà soprattutto di quanto possa essere forte la fame di giustizia quando nella vita accadono dolori insormontabili, che nessuno potrebbe mai comprendere se visti dall’esterno. Che nessuno dovrebbe mai vivere.
Libera in prima serata su Rai 1: di cosa parlerà la serie
La prima cosa su cui ci si può soffermare nel guardare la nuova fiction Rai è proprio il suo titolo. “Libera” rappresenta un concetto semplice, ma anche il più complicato da affibbiarsi. La libertà ha un sapore troppo amaro per essere gustato, ed è un po’ come il piatto che riusciamo a mangiare solo raramente. Il suo odore ci piace, ma odiamo tutto quello che c’è attorno: ne odiamo il gusto, l’estetica, il supporto, il modo in cui ce lo hanno servito. Allora preferiamo mangiarlo un po’ per volta, e far entrare quel cibo senza troppi sforzi. La libertà assume spesso questo concetto, e assieme ad essa c’è sempre quella voglia di giustizia che, se assecondata, ci permetterebbe di essere liberi davvero.
Il problema è che, liberi davvero, non lo saremo mai, proprio perché il piatto della libertà che ci è stato servito non sarà mai come lo vorremmo noi. Sempre troppo piccolo, troppo bello, a volte anche troppo perfetto. Allora preferiamo gustarlo pian piano, senza farci soprassedere da quello che non conosciamo. La serie tv Rai Libera parla proprio di una donna – giudice del Tribunale di Trieste – alla ricerca della sua libertà, ma soprattutto affamata di quella giustizia che l’ha sempre contraddistinta. Quella stessa giustizia che l’ha sempre fatta vivere, e mangiare, e anche un po’ respirare. Adesso, in quella giustizia – e libertà -, Libera si sente schiacciata per via della scomparsa improvvisa di sua figlia avvenuta anni prima.
La protagonista si mette così alla ricerca del colpevole, ma soprattutto alla ricerca di quella fetta di libertà che le è stata pian piano privata e di cui vuole adesso acquisirne di nuovo ogni pezzo. La serie Rai terrà con il fiato sospeso milioni di italiani, proprio perché racconta quella parte di mondo che tutti noi abbiamo conosciuto almeno una volta nella vita. Quella parte di vita in cui essere liberi sembra quasi un lusso e che è diventata sempre più difficile da accettare. Che è diventata sempre più lontana, come quella fetta di torta – detta libertà – che non abbiamo mai assaporato tutta insieme, ma di cui abbiamo preferito assaggiare solo qualche pezzo. Per sentirci più completi. Per sapere, nonostante tutto, che c’è sempre qualche parte che ancora possiamo scoprire. Che la libertà non è finita qui, e che c’è ancora qualcosa che riesce ad offrirci un mondo libero e fatto di sogni, illusioni vere, bellezze. E che credere in tutto questo ne vale ancora la pena.