Cesare Maestri è un runner di lunghe distanze targato Nike: medaglia d’oro al Campionato Europeo di corsa in montagna nel 2022, due argenti ai Campionati Mondiali. Classe ’93, Cesare ci racconta qualche aspetto del suo sport e della sua personalità di atleta. E per non farsi mancare nulla… è anche ingegnere.
Ciao Cesare, cosa ami di questo sport e quando hai cominciato a praticarlo?
La cosa che più amo nel correre in montagna è la sensazione di libertà che questo sport mi regala. Mi sento sereno, leggero e felice; emozioni che poche altre cose mi regalano. Ho iniziato a correre a 17 anni, prima mi divertivo a fare tanti sport: escursioni in montagna, sci di fondo, bici, qualche corsetta e un po’ di calcio da ragazzino. La corsa mi è subito è piaciuta perché mi veniva facile e nel “trail” potevo combinare due grandi passioni: corsa e montagne.
Che alimentazione segui in quanto atleta?
Non sono particolarmente fissato con l’alimentazione. Cerco di avere una dieta varia con prodotti sani e di qualità per permettere al mio fisico di avere l’energia e l’equilibrio corretti per allenarsi al meglio. In particolari peridi dell’anno integro i pasti giornalieri con vitamine e sali minerali per recuperare bene. Ad ogni modo, non mi faccio mancare la pizza o qualche dolce, perché mangiare è anche un piacere e i disturbi alimentari nello sport ad alto livello purtroppo sono una tematica spesso sottovalutata.
C’è un campione del passato che rappresenta un modello sportivo per te?
Ho tanti atleti che mi ispirano e da cui cerco di prendere esempio. Mi piace l’eleganza degli atleti africani, la loro corsa agile sembra una danza. Mi hanno ispirato le imprese di Kilian Jornet che con il suo personaggio è riuscito a far conoscere il nostro sport a tantissime persone e a farle appassionare. Infine, i gemelli Dematteis sono un esempio perché quando ho iniziato a correre mi hanno trasmesso la passione per la corsa in montagna e la voglia di raggiungere ed onorare la maglia azzurra.
Quali sono le tue prossime gare?
Ho passato un inverno abbastanza complicato per due infortuni, ma ora ho ripreso ad allenarmi per cercare di raggiungere una buona condizione al più presto. Il prossimo appuntamento sarà a maggio: la prima prova dei campionati italiani, un test importante in vista dei mondiali di corsa in montagna e trail che si terranno ad inizio giugno ad Innsbruck. Il mondiale è il vero obiettivo della prima parte di stagione!
La laurea in ingegneria cosa ha significato per te?
La laurea in ingegneria per me è stato un traguardo molto importante perché ho seguito un percorso di studio a cui tengo molto, legato all’ambiente ed alle energie rinnovabili. Oltre ad essere un atleta lavoro nella progettazione di impianti fotovoltaici e, anche grazie alla flessibilità che mi concede la mia azienda, ho trovato un equilibrio tra sport e lavoro. Sono consapevole che quando terminerà la mia carriera da atleta avrò un futuro ricco di stimoli perché in questo settore le battaglie da vincere saranno davvero impegnative!
Un consiglio che daresti ai più giovani che vogliono approcciarsi a questo sport?
Il consiglio principale è quello di divertirsi tanto, lo sport deve trasmettere prima di tutto felicità e benessere. Ovviamente a livello agonistico ci vuole tanto impegno, costanza e parecchi sacrifici perché dietro ad ogni atleta c’è tanto lavoro e tanta fatica. Il segreto sta nel trovare il proprio equilibrio per crescere e stare bene sia come persone sia come atleti.
Progetti futuri?
Per prima cosa vorrei riuscire a mantenere il livello che ho raggiunto in questi ultimi anni, cercando di migliorare ulteriormente i miei risultati. Nella corsa in montagna/trail l’obiettivo è aggiungere qualche medaglia ad europei e mondiali, passando per alcune grandi classiche internazionali a cui ancora non ho partecipato o in cui non ho raggiunto quello che volevo. Una nuova sfida invece sarà quella della maratona su strada dove vorrei esordire in autunno per esplorare questa disciplina iconica per ogni runner.