Nel panorama culturale attuale, il nome di Carla Lonzi sta emergendo con forza, grazie all’uscita del film “Follemente”, diretto da Paolo Genovese. Questo lungometraggio ha riacceso l’interesse per una delle figure più significative del femminismo italiano, portando alla ribalta la sua eredità e il suo pensiero.
Il film “Follemente”, uscito nei cinema italiani nel febbraio 2025, ha suscitato un rinnovato interesse per Carla Lonzi, una delle femministe italiane più influenti del Novecento. La pellicola, che esplora le dinamiche psicologiche di due amanti durante il loro primo appuntamento, include riferimenti diretti alla figura di Lonzi, rendendo il suo pensiero accessibile a un pubblico più ampio. La narrazione è arricchita da una serie di dialoghi che mettono in discussione le influenze culturali e sociali che hanno plasmato la vita delle donne, in particolare attraverso il confronto tra la parte istintuale e quella razionale, interpretate da Emanuela Fanelli e Claudia Pandolfi.
La presenza di Carla Lonzi nel film non è casuale; essa rappresenta un’opportunità per riflettere su temi di grande attualità come l’identità di genere, la libertà e l’autenticità. Attraverso le citazioni e i riferimenti ai suoi scritti, il film invita gli spettatori a interrogarsi sull’importanza della sua opera e sul significato del femminismo nella società contemporanea. La figura di Lonzi, che ha dedicato la sua vita alla lotta per i diritti delle donne, diventa così un faro di ispirazione per le nuove generazioni.
Carla Lonzi, nata nel 1931 e scomparsa nel 1982, è stata una filosofa, critica d’arte e scrittrice che ha lasciato un’impronta indelebile nel pensiero femminista. La sua opera ha segnato un punto di svolta nel dibattito sulle questioni di genere, contribuendo a definire il femminismo della differenza. Lonzi ha abbandonato la sua carriera di critica d’arte per dedicarsi completamente al femminismo, diventando una delle voci più autorevoli del Movimento Rivolta Femminile.
Nel suo manifesto, Lonzi afferma che “la donna è l’altro rispetto all’uomo” e critica l’idea di uguaglianza come un tentativo di assoggettamento delle donne a una struttura patriarcale. La sua visione si concentra sulla differenza, sottolineando come questa rappresenti un principio esistenziale fondamentale per comprendere le esperienze umane. Attraverso opere come “Sputiamo su Hegel”, Lonzi esplora le complessità dell’identità femminile, invitando a una riflessione profonda sulle dinamiche di potere e sulla necessità di un cambiamento radicale.
Negli ultimi anni, c’è stata una crescente riscoperta del pensiero di Carla Lonzi, in particolare tra le giovani femministe che cercano di riconnettersi con le radici del femminismo. La riedizione delle sue opere da parte della casa editrice La Tartaruga ha reso i suoi scritti nuovamente accessibili, permettendo una lettura critica e sistematica della sua produzione. Questo rinnovato interesse è stato alimentato anche dalla presenza di Lonzi nel film di Genovese, che ha portato il suo pensiero a un pubblico più vasto.
Le riflessioni di Lonzi sulla sessualità, il matrimonio e le istituzioni familiari continuano a influenzare le discussioni contemporanee sul ruolo delle donne nella società. La sua critica all’uguaglianza come maschera dell’inferiorità femminile risuona ancora oggi, evidenziando la necessità di un approccio più complesso e sfumato alle questioni di genere. La sua eredità è un richiamo a non dimenticare il passato e a continuare a lottare per un futuro di giustizia e rispetto per tutte le identità.
La figura di Carla Lonzi, quindi, non è solo un simbolo del femminismo italiano, ma rappresenta anche una fonte di ispirazione per il movimento globale per i diritti delle donne. Con il film “Follemente”, il suo pensiero torna a vivere, stimolando riflessioni e dibattiti che potrebbero continuare a influenzare le generazioni future.