Si è svolto l’altro ieri il Suzuki Bike Day #3, capitanato dall’ex ciclista e commentatore televisivo Davide Cassani.
Dall’Autodromo di Imola tanti atleti hanno dato il via ad un percorso in bici lungo 41,3 chilometri per donare fondi alla Fondazione Dynamo Camp ETS all’insegna della passione per lo sport. Tra questi atleti, a correre c’era anche il nostro partner Riccardo Cardani, atleta della Nazionale Italiana di Para Snowboard, il quale risponde alle nostre domande raccontandoci questa esperienza targata Suzuki.
Ciao Riccardo, è il secondo anno che partecipi a questo evento, quali sono le sensazioni subito dopo la corsa?
Quest’anno è stato molto più intenso perché sono andato con la mia bici; non ho usato una bici elettrica ed è stato molto bello perché il percorso è stato faticoso. Arrivare in fondo è sempre una soddisfazione.
Cosa ti ha lasciato questa esperienza?
Ho conosciuto molte persone nuove e ho fatto amicizia. Quando ci sono questi eventi, si conoscono sempre tante persone e a me fa molto piacere.
Puoi raccontarci come si è svolta la mattinata in bici?
Ci siamo svegliati verso le 6.30, siamo arrivati in autodromo e alle 8 e iniziato l’evento. Ci siamo radunati tutti al punto di partenza del percorso di Imola, siamo partiti e dopo un km in pista siamo usciti e abbiamo proseguito in un percorso impegnativo tra colline, salite, alcuni dei tratti erano del giro d’Italia. E’ stato un percorso molto complicato e bellissimo. Siamo rientrati per gli ultimi tre o quattro km nel circuito finendo la gara. Un totale di 43 km. Ho chiuso in un’ora e quaranta, un buon tempo per non essere un ciclista!
Quali altri nomi importanti dello sport italiano hanno corso insieme a te?
Davide Cassani, colui che ha creato l’evento. L’ho conosciuto ed è una persona eccezionale. Poi c’era Niccolò Maci con la sua compagna, Sara Conti. C’erano anche due atlete della Nazionale di Rugby, Alissa Ranuccini e Isabella Locatelli, e Francesca Lollobrigida con sua sorella.
Sei felice di aver contribuito ad una buona azione nei confronti di tanti ragazzi malati, tramite i fondi donati a Dynamo?
Sempre! Quando si tratta di aiutare le persone che hanno bisogno di una mano io sono più che felice e mi fa molto piacere. Abbiamo conosciuto gli organizzatori del Dynamo Camp e i bambini, ed è stato molto bello.