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Cappadonia presenta il nuovo singolo La mia casa vuota: “Ho immaginato di spiare me stesso”

Cappadonia torna sulla scena musicale con il singolo La mia casa vuota, un brano che prende ispirazione dal racconto del 1903 “La casa vuota” di Arthur Conan Doyle. Il cantante ce ne ha parlato in questa intervista, raccontandoci tutti i suoi progetti tra presente e futuro.


Com’è nato il tuo primo approccio alla musica? Quando hai capito che sarebbe stata la tua strada?

Sicuramente dopo aver visto da bambino il documentario “The Beatles Anthology”, la mia vita è cambiata definitivamente prendendo la via della musica.

Parliamo del tuo nuovo brano La mia casa vuota: dove nasce l’idea per questo singolo?

Il titolo mi è stato suggerito dal racconto La casa vuota di Conan Doyle. Il tema è invece venuto fuori abbastanza velocemente, dopo aver fatto riferimento alla mia esperienza personale.

Cappadonia (kosmomagazine.it)

La canzone si ispira a un racconto di Sherlock Holmes, un personaggio celebre della letteratura mondiale. Cosa rappresenta per te questa storia e perché hai deciso di ispirarti alle parole di Arthur Conan Doyle?

Il tema del racconto mi ha incuriosito e, a quel punto, ho immaginato di spiare me stesso dentro la mia stessa casa. C’è qualcosa di voyeuristico nel testo, forse anche qualcosa di hitchcockiano.

Come ti sei approcciato a questo genere musicale? Chi sono stati i tuoi maestri musicali?

I Beatles sono per me la Bibbia, ma ho avuto la fortuna di essere adolescente negli anni ’90 quando il rock era ovunque. Ho preso in pieno l’ondata Brit Pop con gli Oasis, Stereophonics, Travis. In generale amo i grandi Maestri di tutte le epoche come gli Stones, Neil Young etc…

Cappadonia (kosmomagazine.it)

Quali sono i tuoi futuri progetti? Puoi anticiparci qualcosa?

Al momento sono in tour con le band di Alessandro Alosi e Nicolò Carnesi. Mi piace questa dimensione e riesco a godermi appieno la musica.

Published by
Stefania Meneghella