Il governo di un Paese europeo ha autorizzato l’abbattimento di quasi il 10% dell’intera popolazione di lupi presente nel proprio territorio.
L’abbattimento di animali, in particolar modo di quelli considerati pericolosi per gli esseri umani, è purtroppo una pratica molto diffusa, anche se non è accettata all’unanimità da tutti i Paesi. Tuttavia, in alcuni casi eccezionali, potrebbe essere l’unico modo per proteggere la sicurezza delle persone che vivono a pochi metri da un bosco o da un luogo abitato da animali pericolosi. La soluzione va però valutata con la massima cautela, poiché l’eventuale uccisione di un predatore deve sempre avvenire dopo aver esaurito tutte le altre possibilità.
Nessun Paese dovrebbe quindi ordinare l’abbattimento di un animale senza aver prima esplorato le possibili alternative non letali, come ad esempio la traslocazione, la dissuasione o la creazione di habitat ad hoc lontani dai centri abitati. La Svezia, però, ha recentemente autorizzato la caccia al lupo sul suo territorio. L’obiettivo del governo svedese è infatti quello di ridurre del 10% la popolazione di questo storico carnivoro.
L’abbattimento del 10% dei lupi svedesi
Dal 2010, la Svezia ha autorizzato la caccia al lupo, nonostante le controversie sulla sua legalità a livello europeo. Questa pratica, da molti contestata, prevede l’abbattimento di un numero limitato di esemplari, stabilito annualmente dal governo svedese. Gli ambientalisti, però, sostengono che tale pratica non rispetti la normativa della comunità europea, la quale salvaguarda la conservazione delle specie. Ad ogni modo, il 2 gennaio 2025 il Paese scandinavo ha ufficialmente riaperto la caccia al lupo: quest’anno, nel mirino dei cacciatori, vi sono ben 6 famiglie di lupi dislocati in 5 territori, per un numero complessivo di circa 30 esemplari.
I cacciatori attualmente registrati, pronti a puntare il loro fucile verso gli storici carnivori, sarebbero addirittura 3.855, di cui 393 sarebbero stranieri. Si tratta infatti di una pratica che attira non solo gli appassionati di caccia svedesi, ma anche quelli provenienti dagli altri Paesi d’Europa. Ricordiamoci che molti governi europei non autorizzano la caccia ai lupi o all’orso, ed è per questo che alcuni cacciatori decidono di partire in Svezia all’inizio dell’anno.
L’obiettivo del governo svedese è quindi quello di portare il numero di lupi da 300 a 270, riducendo così il rischio di aggressioni sulla popolazione dei centri abitati. La Svenska Rovdjursföreningen (società svedese dei predatori) – durante una recente intervista – ha dichiarato che l’abbattimento del 10% dei lupi è inconcepibile, soprattutto se confrontiamo il numero degli esseri umani che vivono sul territorio svedese con quello degli esemplari di lupi.
La Svezia ha infatti circa 10,5 milioni di abitanti, mentre la popolazione di lupi si aggira tra i 300 e i 375 esemplari. Si tratta quindi di un numero relativamente basso, che non giustificherebbe un abbattimento così consistente. Ciononostante, il governo ha autorizzato l’uccisione di una trentina di esemplari, scatenando le proteste degli ambientalisti. Per approfondire la questione, vi invitiamo a leggere l’articolo pubblicato dalla CNN (cliccate QUI).