Il veicolo spaziale Orion della missione Artemis 1 della NASA, dopo aver raggiunto la distanza massima di quasi 270.000 miglia dalla Terra (oltre 435.000 km dalla Terra) – divenendo il veicolo spaziale per umani più lontano dal nostro pianeta – ha cominciato il viaggio di ritorno.
Orion è rientrato nella sfera di influenza lunare alle 16:45 CST di sabato 3 dicembre, rendendo la Luna la principale forza gravitazionale che agisce sulla navicella. L’ingresso nella sfera di ingresso lunare si è verificato quando il veicolo spaziale si trovava a circa 39.993 miglia dalla superficie lunare. Uscirà dalla sfera di influenza lunare per l’ultima volta martedì 6 dicembre, il giorno dopo il sorvolo di ritorno a circa 79 miglia sopra la superficie lunare (a circa 127 km dalla superficie lunare).
VIDEO UFFICIALE DELLA MISSIONE ARTEMIS 1 DELLA NASA
LA DIRETTA DELL’ULTIMO SORVOLO LUNARE DI ORION IL 5 DICEMBRE 2022
LA MISSIONE ARTEMIS 1 IN TEMPO REALE 24 ORE SU 24
Coloro che volessero sapere dove si trova in questo momento la navicella Orion, e tutti i dati e i parametri della missione, possono consultare l’animazione 3D di Orion in tempo reale, cliccando QUI.
L’ingresso nell’atmosfera terrestre, la discesa e l’ammaraggio del veicolo spaziale Orion al largo della costa di San Diego, inizierà domenica 11 dicembre 2022.
LA PRIMA MISSIONE ARTEMIS SENZA EQUIPAGGIO
Sulla sommità del mega razzo lunare SLS, della missione Artemis 1 diretta verso l’orbita lunare, è situata la navicella spaziale Orion: al suo interno vi sono dei manichini pieni di sensori, i quali capteranno i livelli di radiazione presenti durante il viaggio verso la Luna, affinché si possa conoscere il quantitativo di radiazioni che assorbiranno gli umani in futuro. Nelle successive missioni (Artemis 2 e Artemis 3) i manichini saranno sostituiti dai veri astronauti.
La missione Artemis 1, oltre a testare le nuove tecnologie del razzo e della navicella, invierà Orion verso l’orbita lunare alla velocità di 32.000 km/h: percorrerà circa 2 milioni di chilometri in 4/6 settimane, e si allontanerà dalla Terra di 450.000 km (la distanza Terra-Luna è di circa 400.000 km).
Infine, la Orion affronterà il difficile rientro sulla Terra alla velocità di 39.500 km/h (Mach 32). L’ingresso nell’atmosfera terrestre con una tale velocità, creerà un fortissimo attrito sullo scudo termico della navicella. Per questo motivo, la Orion sarà avvolta da un fuoco di circa 2.760 gradi Celsius di temperatura (le navicelle spaziali che rientrano sulla Terra, dopo aver lasciato la Stazione Spaziale Internazionale (ISS), raggiungono invece la temperatura di 1.300 gradi Celsius, poiché la velocità di rientro è inferiore).
La missione terminerà con l’ammaraggio della navicella Orion sull’Oceano Pacifico, vicino Baja (California).
Una curiosità: nella missione Artemis 1 debutterà anche la nuova tecnologia Callisto, creata dalla Lockeed Martin, Amazon e Cisco. Callisto è una interfaccia uomo-macchina installata nella navicella Orion, con l’obiettivo di creare una comunicazione vocale tra gli astronauti e la navicella stessa; oppure tra i controllori di volo sulla Terra e la navicella.
Grazie a Callisto, l’equipaggio umano potrà accedere con facilità e rapidità alle informazioni sullo stato del volo, sulla telemetria, sull’orientamento del veicolo spaziale, sui livelli di approvvigionamento idrico o sullo stato della batteria. Questa tecnologia possiamo paragonarla all’assistente vocale “Alexa”. Nella missione Artemis 1, non essendoci gli astronauti, la tecnologia Callisto servirà per la comunicazione tra i controllori di volo sulla Terra e la navicella Orion.