Il governo cinese ha sorprendentemente aperto le porte alla NASA per studiare degli importantissimi campioni. Ecco di cosa si tratta.
La CNN, l’emittente televisiva americana, ha recentemente diffuso una delle notizie scientifiche più importanti degli ultimi anni: gli scienziati della NASA potrebbero aggirare il famoso emendamento Wolf (Wolf Amendment) per cooperare con i colleghi cinesi, senza violare le stringenti leggi federali degli Stati Uniti. Prima di spiegare dettagliatamente in cosa consiste questa collaborazione tra scienziati internazionali, dobbiamo ovviamente illustrare i segreti del cosiddetto Wolf Amendment.
Cos’è allora questo emendamento americano? E’ sostanzialmente una legge approvata dal Congresso nel 2011 e intitolata a Frank Wolf, che in quel periodo era un membro della Camera dei rappresentanti degli USA. L’emendamento, il cui obiettivo principale è quello di interrompere la cooperazione scientifica tra gli USA e la Cina, proibisce alla NASA di utilizzare i fondi governativi per avviare una collaborazione con il governo cinese.
La cooperazione tra NASA e Cina
Alcuni ricercatori americani sarebbero disposti a cooperare con la Cina fuori dagli orari di lavoro, per evitare di essere “toccati” dalle stringenti leggi federali. In altre parole, vorrebbero lavorare gratuitamente affinché il proprio stipendio, che è pagato dal governo americano, non venga percepito come un fondo governativo utilizzato per collaborare con i cinesi. Tuttavia, l’amministratore della NASA Bill Nelson ha recentemente dichiarato che questa particolare cooperazione con la Cina potrebbe non violare l’emendamento Wolf, poiché la NASA non utilizzerebbe i propri fondi per finanziarla. Ad ogni modo, l’agenzia spaziale americana sta lavorando costantemente con i suoi avvocati, affinché il team di ricercatori possa lavorare con i cinesi senza intaccare il Wolf Amendment.
In cosa consiste allora questa rivoluzionaria cooperazione tra la NASA e la CNSA (China National Space Administration)? In realtà, tutto ruota attorno ai campioni lunari prelevati dalla missione cinese Chang’e-6, che nell’estate del 2024 è allunata nei pressi del Bacino Polo Sud-Aitken della faccia nascosta della Luna, cioè l’emisfero lunare che non possiamo vedere dalla Terra. Il lander cinese, dopo aver raccolto frammenti di terreno e di roccia lunare, è partito nuovamente verso la Terra per portare in Cina il preziosissimo carico. Ricordiamo che i cinesi sono gli unici, nella storia dell’esplorazione spaziale, ad aver raccolto e portato sulla Terra con successo dei campioni lunari prelevati dal lato nascosto della Luna.
Si tratta quindi di una missione storica e senza eguali, ed è per questo che la NASA vorrebbe assolutamente osservarli e studiarli attentamente. L’agenzia spaziale americana vorrebbe inoltre confrontarli con quelli prelevati dalle missioni Apollo degli anni ’60 e ’70. In quegli anni, gli astronauti della NASA raccolsero infatti tantissimi frammenti lunari dal lato visibile della Luna. Per quanto riguarda i campioni raccolti dai cinesi, questi sono caratterizzati da 1,9 kg di roccia vulcanica, risalente a circa 2,8 miliardi di anni fa. Le riviste scientifiche Science e Nature hanno recentemente pubblicato i primi risultati, anche se ci vorranno anni per conoscere tutti i segreti dei campioni lunari portati sulla Terra dalla missione Chang’e-6.