Abbiamo visto e apprezzato Anna Rita Vitolo nel ruolo di Immacolata Greco nella serie tv ‘L’Amica Geniale‘, la quale ha ottenuto sin da subito un grande successo mondiale. Imma ha una personalità frammentata e, in tutte le sue singole sfaccettature, riesce sempre a guardare il pubblico negli occhi e a trasmettere valori differenti. Era un po’ questo il significato che, il suo personaggio, ha voluto regalare al lettore nei libri di Elena Ferrante.
Ed è un po’ questo quello che, la bravissima Anna Rita Vitolo, riesce a fare anche nel piccolo schermo. I suoi sguardi, il suo accento, la sua camminata, il suo portamento hanno reso carne l’anima di Imma (che, prima di allora, era stata solamente immaginata da chi si era cimentato nella lettura dei quattro romanzi).
Con la sua bravura e con la sua attenzione, la Vitolo è così riuscita ad immedesimarsi perfettamente in quel ruolo così complesso, e a renderlo magico agli occhi dei telespettatori. Con la sua determinazione, ha soprattutto fatto rivivere le storie di tutte quelle donne del passato che, come Imma, si sono ritrovate a vivere una condizione precaria (che costringeva loro a cambiare pensieri, parole, sguardi, esistenze e, a volte, persino la loro stessa vita).
Com’è avvenuto il suo primo approccio alla recitazione? Quando è nata questa passione?
E’ nata tra i banchi di scuola. Il primo ruolo che ho interpretato in assoluto è stato Renzo di Renzo e Lucia (‘I promessi sposi‘) alle scuole di medie. Ho quindi iniziato con un personaggio maschile, e già questo delineava una vita fatta di caratterizzazioni non proprio consone a me. Ho poi continuato con delle compagnie amatoriali, che mi sono state utili per dare sfogo a questa mia passione. Ho infine deciso di studiare e, dai 18-19 anni, è iniziato tutto.
Parliamo adesso de L’Amica Geniale: lei interpreta Immacolata Greco. Quanto c’è di Anna Rita in Imma e cosa le ha lasciato più di tutto questo ruolo?
Mi ha lasciato soprattutto un grande debito verso questo personaggio, perché mi ha regalato molto. Mi ha donato tantissimo, e mi piace che alle persone arrivi questa continua dicotomia di questa donna. Che arrivino anche queste contraddizioni continue, dettate dalla situazione sociale e dalla sua natura di donna, che non riesce ad essere profondamente donna (per dove abita, per il periodo in cui vive, per la condizione famigliare). Mi ha regalato anche moltissima tenerezza e simpatia: è una donna che mi ha sempre fatto ridere, e ho quindi affrontato questo personaggio con grande istinto e facendolo camminare un po’ da sé.
Nel corso delle varie stagioni, assistiamo a un continuo cambiamento nella sua personalità. Come definirebbe il suo personaggio? Chi è, in fondo, Immacolata Greco?
Inizialmente, Imma aveva a che fare con una bambina. Oggi ha invece a che fare con una donna (sua figlia), e lei deve anche arrendersi in qualche modo, nonostante faccia sempre sentire la sua voce. Viene fuori la debolezza dell’età di Imma. Per me, è una donna incredibile: fa delle cose molto diverse dalle donne del suo quartiere. Sa essere molte cose.
Nel corso della serie, si nota una certa sintonia con Margherita Mazzucco. Com’è stato lavorare con lei?
Ci siamo sempre divertite. Il nostro è un rapporto dolcissimo. Prima di girare tutte le scene, abbiamo sempre riso. Abbiamo appunto un legame bellissimo.
La quarta stagione de L’Amica Geniale vedrà la presenza di nuovi attori (a causa del cambiamento di età dei vari personaggi). Lei sarà presente? Può anticiparci qualcosa?
Dovrei essere presente. Io e gli attori della mia età siamo già andati verso l’invecchiamento, nella storia, quindi credo proprio di si.
Ha avuto molte esperienze lavorative in ambito teatrale: quali sono le maggiori differenze tra il teatro e la televisione? Quale preferisce tra questi due ambiti?
Sono due mondi diversi ma anche molto simili. L’approccio recitativo dipende sempre dall’attore. Pur avendo più esperienza teatrale, mi sono comunque lasciata guidare dal mio istinto e dalla mia professione. Per quanto mi riguarda, non ho riscontrato grandi differenze. In teatro c’è sicuramente una lunga preparazione e, prima che inizi lo spettacolo, c’è il tempo della concentrazione, ci sono le luci che aiutano gli attori, c’è un silenzio. Il set è invece un ambiente abbastanza veloce: bisogna immediatamente stare nel personaggio.
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Ci sono futuri progetti lavorativi in ballo? Cosa le riserverà il futuro?
Sto lavorando attualmente in teatro: sono in tournée con ‘Parenti Serpenti‘ con Lello Arena e diretto da Luciano Melchionna. Porterò in giro il mio monologo, tratto da un carteggio originale della Prima Guerra Mondiale. Sto inoltre aspettando delle risposte da alcuni provini cinematografici.
Intervista a cura di Stefania Meneghella