Anna Rita Vitolo si è fatta conoscere e apprezzare con il ruolo di Imma nella rinomata serie tv L’Amica Geniale.
Con la sua bravura e con un talento senza eguali, l’attrice ha saputo fare breccia nei cuori di chi la osserva, trasmettendo la stessa personalità raccontata nei romanzi di Elena Ferrante. Il contatto con il pubblico lo si nota nel suo sguardo, che è spesso fatto di trasparenze e determinazione, e che rappresenta appieno gli sguardi delle donne che hanno lottato per il nostro paese. I suoi occhi, il suo accento, la sua camminata restano infatti impressi nella memoria dell’immaginario collettivo, diventando passo dopo passo uno specchio in cui lo spettatore può sempre vedersi e ricordare.
L’attrice ha rilasciato un’intervista per le pagine di Kosmo Magazine, svelando a cuore aperto tutte le tappe della sua carriera.
Una vita all’insegna della recitazione, la sua. Ricorda però quando ha mosso i primi passi in questo mondo? Qual è la sensazione che ha sentito quando è salita per la prima volta su un palco?
Ho iniziato molto presto con il teatro amatoriale e ho sempre avuto l’hobby del cinema e del teatro. Per fortuna i miei genitori mi hanno sempre portata in teatro nella loro città e, conoscendo delle persone che si divertivano con questa arte, mi sono avvicinata a questo mondo e non ho più smesso. Non ho mai avuto periodi in cui sono stata lontana dal teatro, e per me è sempre stato un luogo che non mi spaventava e che mi faceva sentire accolta e in espressione con me stessa. Questa consapevolezza è ovviamente arrivata a dopo, ma è sempre stato un luogo per me naturale.
Come un rifugio dai momenti negativi della vita…
Lo è ora soprattutto, ed è diventato un luogo di connessione con me stessa. Quando ero ragazzina è stato un luogo di divertimento, studio, compagnia, amicizia e poi pian piano è diventato un modo per analizzare me, per vivere meglio me stessa in relazione alla vita e agli altri, finché non è diventato il mio lavoro.
Dopo le varie esperienze teatrali è approdata anche in tv e al cinema. Due mondi molto diversi, questi. Quale predilige?
Più che la tv, adoro il cinema. Noi andiamo sul piccolo schermo e nelle case degli italiani grazie alla Rai, ma ci tengo a sottolineare che il prodotto de L’Amica Geniale è davvero d’autore e io definirei cinematografico. Ritenendo che la recitazione sia unica, non farei molta distinzione tra cinema e teatro. Ovviamente ho più esperienza in teatro ma, proprio perché affronto questo lavoro in maniera abbastanza naturale, direi che non ho una preferenza tra uno e l’altro. Chiaramente sono più legata al teatro per esperienza e per quantità di lavoro, ma il cinema è senz’altro una strada che mi piacerebbe perseguire di più.
A proposito de L’Amica Geniale, ricorda com’è stato il primo provino? Quali erano all’inizio le sue aspettative per questa serie, diventata poi un prodotto internazionale di grande successo?
Io avevo letto i romanzi di Elena Ferrante un anno prima che si iniziasse a parlare della realizzazione della serie tv e dei casting. Quando mi arrivò la convocazione per il ruolo della “madre”, io sperai che si trattasse di Immacolata, perché era un personaggio che mi era rimasto molto impresso e sapevo che lei avrebbe avuto un ruolo cardine nella vita della protagonista. I provini per L’Amica Geniale sono stati molto lunghi ma io sono arrivata nella fase finale: abbiamo infatti iniziato le riprese a ottobre e io ho fatto il provino tra fine agosto e inizio settembre.
Il secondo provino – quello con il regista Saverio Costanzo – è stato molto armonico, perché noi abbiamo indagato le scene che mi erano state affidate e lui ha voluto vedere una camminata per la zoppia di Imma. Ricordo questo sorriso di Saverio, e proprio da lì capii che era accaduto qualcosa di bello.
Il suo personaggio, Imma, è una donna forte sia con i suoi figli che con il mondo che la circonda. C’è un po’ di sé in questo ruolo? Cosa le ha donato più di tutto Immacolata?
Negli anni, leggendo e rileggendo il personaggio di Imma, ho cercato di capire un po’ più profondamente chi fosse Immacolata. A volte i personaggi sembrano molto decisi e forti, rinchiusi in determinati stereotipi. Secondo me dietro Imma, come dietro tanti personaggi femminili de L’Amica Geniale, si nasconde un mondo, nonostante la sua ignoranza scolastica e proprio per tutto quello che lei ha dovuto affrontare.
Anna Rita Vitolo e il personaggio di Imma: “Un incontro tra me e lei”
Credo che lei sia una donna piena di sfumature, che trovano la massima espressione proprio in Elena. C’è sicuramente qualcosa di me, ma credo che ci sia stato soprattutto un incontro tra me e lei. Per questi personaggi così speciali, come io definirei Immacolata, c’è sempre l’incontro con la personalità, il gusto e lo stile dell’attore che cerca di aderire il più possibile al ruolo. In lei c’è molto anche di ciò che mi circonda e ci sono delle cose familiari che ho vissuto.
In questa quarta stagione c’è stato il cambio delle attrici protagoniste. Lenù – la figlia di Imma – è stata quindi interpretata da Alba Rohrwacher. Come ha sentito questo cambio, soprattutto per la costruzione del legame mamma – figlia sul set?
Fortunatamente io ho avuto il privilegio di conoscere Alba sul set già dalla prima stagione, dato che lei era la voce narrante. E’ stata anche coach di Margherita Mazzucco, l’attrice che interpretava prima di lei Elena. In maniera molto intelligente, Alba ha seguito il lavoro di Margherita e il lavoro che abbiamo fatto io e Margherita per costruire il rapporto che si vede nella serie. Essendo quasi coetanee, la sfida è stata in realtà quella di diventare madre e figlia. Alba è una persona molto dolce ed empatica, e anche con poche parole ci siamo intese e legate. In ogni scena che abbiamo girato ci siamo sempre prese la mano prima di ogni ciak, perché sentivamo che questo rapporto – in questa ultima stagione – avrebbe fatto una virata importante. Abbiamo lavorato molto nell’unione tra noi due.
In questa quarta stagione, cosa succederà al suo personaggio? Può anticiparci qualcosa?
Sarà sicuramente bello vedere – per gli spettatori – i colori di una regista donna, dopo aver conosciuto la mano di Saverio Costanzo (che resta il supervisore del progetto) e di Daniele Luchetti. Questo sarà un elemento nuovo: la mano registica di una donna.
Futuri progetti?
Io sono in teatro attualmente nella grande magia di Edoardo; sono in scena al Teatro Bellini di Napoli in una tournée che continuerà fino a febbraio. Riprenderò poi il tour di Ferdinando di Annibale Ruccello con la regia di Arturo Cirillo. Per me è quindi un anno abbastanza teatrale.