CINEMA, TEATRO E TV

Alessandra Tripoli dopo Ballando con le Stelle: “L’uscita di Lino Banfi? Il suo stare bene viene prima di tutto” | La coreografa si racconta

Abbiamo potuto apprezzare la danza di Alessandra Tripoli nel piccolo schermo: è infatti una delle protagoniste di Ballando con le Stelle.

La ballerina ha alle spalle una carriera ricca di successi ed è riuscita, passo dopo passo, a fare breccia nei cuori di migliaia di italiani. Lo ha fatto con la sua leggerezza e con la sua umiltà, elementi necessari per affrontare il mondo dello spettacolo. Nell’edizione 2023, ha danzato insieme al mitico Lino Banfi: una coppia, la loro, che ha subito commosso il grande pubblico sia per la potenza dei loro balli sia per la grande sensibilità che entrambi sono riusciti a trasmettere.

Dopo l’uscita di scena di Banfi dal programma, Tripoli si è raccontata alle pagine di Kosmo Magazine e ha svelato qualcosa in più di sé e dei suoi sogni.


Oggi sei una ballerina affermata e hai alle spalle già una lunga carriera, ma com’è nata questa fiammella per la danza?

Quando ero piccolissima, ero un’amante della musica. Seguito moltissimo Non è la Rai, e i miei mi hanno sempre raccontato che conoscevo benissimo tutto quello che faceva Ambra Angiolini. Questo è stato un po’ il mio punto di partenza.

Ti abbiamo conosciuta con il programma Ballando con le Stelle: cosa ti sta lasciando questa esperienza e cosa ti sta insegnando più di tutto?

Lavorare in quel contesto a fianco di Milly mi ha insegnato tutto quello che so. Ogni vip mi ha insegnato e lasciato moltissimo, ogni personaggio che ho affianco ha talenti diversi. Non sono solo un’insegnante ma anche un’allieva. Lavorare con gli attori mi ha fatto scoprire il mondo della recitazione, e mi ha fatto avere consapevolezza su come poter lavorare sull’arte. Morgan da musicista aveva invece una visione della musica che mi ha trasmesso molto. Ho stretto legami bellissimi anche con Cesare Bocci e con Ezio Miccio, che ha organizzato il mio matrimonio. Mi sento con tutti i miei ex vip, che sono diventati per me famiglia. Al di là di quello che mi hanno insegnato, mi hanno arricchito anche umanamente, perché sono parte integrante di me.

Alessandra Tripoli si racconta (foto gentilmente concessa dall’artista) kosmomagazine.it

Quello che mi preme di fare ogni anno, come coreografa, è quello di rendere visibile in coreografia una story telling, una storia che viene raccontata. Avendo lavorato con molti attori, mi sono resa conto che era un approccio che funzionava moltissimo. Mi piace insomma che il concorrente abbia voce in capitolo, e che noi decidiamo insieme su cosa fondare la coreografia. Ho affiancato personaggi di altissimo livello che avevano tante idee, ed è accaduto anche quest’anno con Lino, quando abbiamo portato in scena la storia di sua moglie.

Da casa vediamo il risultato finale, ma cosa c’è dietro una coreografia? Quanto tempo si impiega a ideare il tutto?

Il lavoro è difficile, e a me piace disegnare la coreografia come se fosse un vestito. Prendo le misure, capisco i gusti e immagino il contesto. Non vado mai preparatissima ma sono una che vive molto l’emozione che ha dall’altra parte. Devo conoscere il mio Vip in primis: arrivo con una piccola idea di base, ma questa viene stravolta da quello che il Vip mi può dare. Non capisco come alcuni coreografi possano arrivare con coreografie già prestabilite, quando io cerco di usare i punti di forza della persona che ho affianco. Mi distinguo anche perché i miei non sono degli insiemi di passi, ma è la ricerca di raccontare qualcosa. Ci penso la domenica, ascolto il pezzo, sento il mio Vip sull’emozione che gli dà. Si crea così la magia, e la cosa più bella è che tutto lo staff del programma ha una grande competenza nel mettere in scena luci, scenografia, abiti. Quella visione ha un potere ancora più emozionante. La mia droga di Ballando è proprio quella, ed è così che prende vita qualcosa di eccezionale.

Quest’anno hai partecipato insieme al mitico Lino Banfi: com’è stato danzare con una persona così saggia e profonda come lui?

All’inizio è stato dura, perché lui è un colosso della televisione italiana anche a livello di anni. Avevo paura perché sapevo che lui arrivava, non essendosi mai mosso per tanto tempo, con dei chili in più e con un’età importante a cui bisogna stare attenti. Nonostante tutte le mie aspettative, lui è arrivato come il migliore degli allievi: si è prestato a tutto, con umiltà e voglia di lavorare. Mi ha subito detto: “Non farò il vecchietto che sta fermo lì e la ballerina gli gira attorno“. Si è molto prestato a tutto quello che abbiamo fatto insieme, ed è ciò che solo i grandi come lui fanno. I veri campioni sono quelli che sono capaci di tirar su le maniche e lavorare con umiltà.

C’è stato inoltre un pezzo di vita che ci ha accomunato: la perdita della mia mamma e di sua moglie, che per noi è stato un ostacolo difficile da superare. Lui ha capito il mio stato d’animo, abbiamo parlato molto e ha compreso che in me c’era una sensibilità diversa. Lo vedevo soffrire ogni giorno e per me è stata dura: lo vedevo seduto che piangeva per la moglie, e immaginavo che fosse mio padre che piangeva per la mia mamma. Questo è stato catartico ed è stato anche un trovarsi. Ci siamo sempre voluti bene e supportati a vicenda. Lui è uno che si dà, che si racconta e mi ha dato la possibilità di condividere con lui il mio dolore.

Come hai preso la sua uscita di scena dal programma?

Lo avrei spalleggiato in qualsiasi decisione avesse preso: il suo stare bene viene prima della mia voglia di ballare. Gli ho detto di fare quello che lo fa stare bene, e spero intanto di lavorare ancora con lui. La sua decisione è stata però più che comprensibile: a breve sarebbe arrivato il periodo dei balli veloci, e sarebbe stato troppo difficile per lui, dato che quelle danze risultano essere troppo stressanti.

Un momento molto toccante è stato quello vissuto durante la coreografia della prima puntata, che è stata dedicata alla moglie di Lino scomparsa. E’ stato difficile per lui, emotivamente parlando, preparare quella scena?

Ho finito la coreografia che piangevo; lui mi ha ringraziato perché era così che doveva essere. Era giusto così, ed era un tributo che andava fatto a sua moglie che era una donna meravigliosa.

Futuri progetti?

La volontà è quella di tornare in Italia dopo 10 anni in cui vivo all’esterno. Al momento abito a Honk Kong ma ho voglia di sistemarmi qui. Sto lavorando per riuscirci, e spero che l’Italia mi riservi delle belle sorprese e delle nuove sfide. Vorrei fare qualcosa in tv, e sto cecando di aprire la mia scuola di danza in Sicilia. Ho intanto creato un mio brand di articoli per bambini di cui vado orgogliosa. Si chiama Bibibaloo e spero di ingrandirlo sempre di più.

Published by
Stefania Meneghella