Alberto Barbera, il Direttore della Mostra, rilascia una dichiarazione ufficiale

Alberto Barbera, il direttore della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, ha recentemente condiviso le sue riflessioni sulla situazione delle sale cinematografiche nelle metropoli. Le sue dichiarazioni, rilasciate durante un’intervista il 15 gennaio 2025, pongono l’accento su un tema cruciale: il futuro delle città e il ruolo fondamentale dei luoghi di aggregazione culturale.

Un appello alla salvaguardia culturale

Barbera ha sottolineato che il dibattito avviato da Renzo Piano riguardo alla chiusura delle sale cinematografiche non riguarda solo la sorte di alcune strutture, ma tocca il cuore stesso delle comunità urbane. Secondo il direttore, la chiusura di questi spazi non comporta solo la perdita di cinema, ma può innescare un processo di desertificazione culturale e sociale. Questa situazione è già stata osservata in passato, dove la chiusura dei cinema ha portato a una diminuzione di altri locali di ritrovo, come bar e ristoranti, con conseguenze devastanti per la vita sociale delle città.

Barbera ha avvertito che senza interventi significativi, interi quartieri potrebbero trasformarsi in aree desolate, poco frequentabili, specialmente nelle ore serali. La mancanza di attività attrattive può generare un clima di insicurezza e comportamenti socialmente problematici. La soluzione proposta è chiara: è essenziale garantire la continuità delle attività culturali esistenti e recuperare gli spazi chiusi, riconvertendoli in “spazi terzi”. Questo approccio, ispirato a modelli di successo osservati in altri Paesi, prevede la combinazione di diverse forme di espressione culturale, come cinema, teatro, musica e librerie.

Il futuro delle città

Il direttore ha evidenziato l’importanza di non lasciare che le città si trasformino in meri centri commerciali, un processo che, se non contrastato, potrebbe segnare la fine delle comunità locali. Barbera ha ribadito che le città devono essere supportate nella loro evoluzione, promuovendo un futuro che sia non solo diverso, ma anche umanamente sostenibile.

Le sue parole offrono una visione chiara di come la cultura possa fungere da motore per la rinascita urbana, invitando a riflettere su come preservare e valorizzare gli spazi culturali per il bene delle generazioni future.

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Maria Marisi