
La celebre favola di Biancaneve, che ha incantato generazioni di spettatori dal 1937, ritorna sul grande schermo con una nuova versione live-action, presentata da Disney. A partire dal 20 marzo 2025, il film diretto da Marc Webb, noto per il suo lavoro in “(500) giorni insieme”, offre una reinterpretazione della storia originale dei Fratelli Grimm, arricchita da un cast di talenti come Rachel Zegler e Gal Gadot. Sebbene le spettacolari ambientazioni e gli effetti speciali catturino l’attenzione, l’adattamento solleva interrogativi riguardo alla sua narrazione, tra innovazioni e scelte di politically correct.
Una nuova visione di Biancaneve
Marc Webb ha dichiarato che il suo obiettivo era onorare il “DNA di Biancaneve“, mantenendo un legame con la tradizione, mentre si offre l’occasione di reinterpretare la mitologia per adattarla ai tempi moderni. I produttori Marc Platt e Jered LeBoff, già noti per l’adattamento di “Wicked” nel 2025, hanno realizzato un live-action che si muove tra il rispetto per la tradizione Disney e l’esplorazione di nuovi orizzonti narrativi. Il copione, scritto da Erin Cressida Wilson, promette di portare freschezza a una storia già nota, con protagonisti come Rachel Zegler, Gal Gadot e Andrew Burnap, che si cimentano in ruoli che riflettono le sfide contemporanee.
La trama del film
La storia si svolge in un regno sereno, situato nei pressi di una foresta incantata, dove vive la giovane Biancaneve con i suoi genitori. La prematura scomparsa della madre e l’assenza del padre, impegnato nei doveri regali, la conducono a essere vittima della perfida matrigna, la Regina Cattiva. Con il passare degli anni, la bellezza di Biancaneve diventa innegabile, suscitando l’invidia della regina, che trama per eliminarla. In fuga nella foresta, la principessa trova rifugio presso i sette nani e incontra Jonathan, un ladro gentiluomo che guida un gruppo di ribelli contro la tirannia della regina. Questa rivisitazione della storia introduce elementi di ribellione e lotta per la giustizia, rendendo Biancaneve non solo una principessa, ma un’eroina attiva nel suo destino.
Un film per le nuove generazioni
Disney dimostra un impegno costante nel rendere i suoi racconti sempre attuali, cercando di attrarre un pubblico diversificato. Tuttavia, questo tentativo di modernizzazione porta a una certa confusione, con elementi di politically correct che talvolta appaiono eccessivi. Nella nuova versione, Biancaneve si erge come una figura autonoma, priva della necessità di un principe azzurro, e si concentra sul recupero del suo regno. Il principe, infatti, non è presente nel racconto, sostituito dal ribelle Jonathan, il quale diventa il suo interesse amoroso. Questa scelta narrativa, che ricorda un mix tra “Biancaneve” e “Robin Hood”, potrebbe risultare sorprendente per gli amanti della storia originale.
Un’esperienza visiva coinvolgente
Dal punto di vista visivo, il film si distingue per una qualità degli effetti speciali e per animazioni che affascinano, in particolare quelle dedicate agli animali. I sette nani, realizzati in computer grafica, richiamano i bozzetti della versione animata, offrendo una rivisitazione che potrebbe conquistare i più giovani. Le ambientazioni colorate e le coreografie musicali, accompagnate da canzoni originali di Pasek & Paul, contribuiscono a creare un’atmosfera vivace e coinvolgente. Tuttavia, quando risuonano le note dei classici “Ehi-Ho!” e “Impara a fischiettar”, è evidente come questi brani storici superino in popolarità le nuove composizioni, suggerendo una nostalgia per la versione del 1937 che continua a vivere nel cuore del pubblico.