Abbiamo incontrato Aki Roberge, astrofisica e ricercatrice presso la NASA’s Goddard Space Flight Center di Greenbelt, Maryland (USA). Roberge è stata vice scienziata per il programma Nancy Grace Roman Space Telescope e dal 2022 è direttrice associata per la tecnologia e la strategia in astrofisica presso la NASA Goddard.
Il Nancy Grace Roman Space Telescope è un telescopio della NASA estremamente potente, che dovrebbe essere lanciato nel 2027. Il suo obiettivo sarà indagare l’energia oscura, la materia oscura, gli esopianeti e l’accelerazione cosmica. Il suo specchio primario avrà un diametro di 2,4 metri, mentre il suo campo visivo sarà 100 volte più grande del telescopio Hubble. Si pensa che potrebbe studiare circa 2.600 esopianeti, milioni di galassie e miliardi di stelle.
Come è nata la tua passione per l’Universo, e soprattutto per gli esopianeti e per i dischi protoplanetari?
Penso che la mia passione per l’Universo provenga dall’amore che ho sempre avuto per la fantascienza, fin da quando ero ragazza. Ciò che mi affascina di più è immaginare mondi diversi e nuove forme di vita, proprio come nei film di Star Treck. Infatti, lo slogan di quei film dice: “Questi sono i viaggi dell’astronave Enterprise. La sua missione è quella di esplorare strani nuovi mondi alla ricerca di nuove forme di vita e di nuove civiltà, per arrivare coraggiosamente là dove nessuno è mai giunto prima!“. Questa è una citazione che amo particolarmente.
Cosa sarà in grado di vedere il “Nancy Grace Roman Space Telescope”? Sarà un telescopio simile al telescopio spaziale Hubble o sarà diverso?
Roman è un telescopio ad ampio campo, a differenza del telescopio spaziale Hubble e del James Webb. Lo specchio che raccoglie la luce del telescopio Roman, ha le stesse dimensioni dello specchio di Hubble. Tuttavia, il campo visivo del Roman è 200 volte più grande dell’Hubble. Ciò significa che può guardare 200 volte più stelle e galassie in una singola osservazione rispetto all’Hubble. Pertanto, Roman è concepito per eseguire sondaggi, piuttosto che singole osservazioni profonde come quelle che eseguono Hubble e il James Webb. In altre parole, il telescopio Nancy Grace Roman può eseguire sondaggi 1000 volte più velocemente di Hubble, e questo consente agli scienziati di condurre diversi tipi di indagini.
È vero che il telescopio spaziale Roman sarà in grado di vedere 33 milioni di galassie e 200.000 stelle?
Roman rileverà migliaia di nuovi esopianeti, misurerà milioni di galassie e vedrà miliardi di stelle. In uno dei suoi sondaggi chiave, Roman misurerà la luminosità di oltre 240 milioni di stelle, fornendo una delle viste più profonde del rigonfiamento della Via Lattea. Roman vedrà persino singole stelle in altre galassie fino a 30 milioni di anni luce. Come parte di un altro sondaggio chiave, Roman rileverà 27 milioni di galassie al mese. Questa enorme quantità di dati sulle galassie in numerosi stadi di sviluppo, costruirà un quadro chiaro e dettagliato di come si formano ed evolvono diversi tipi di galassie.
Perché il telescopio spaziale LUVOIR potrebbe rivoluzionare l’astronomia? Potremmo riuscire a vedere la formazione dei pianeti e della vita?
Il Large UV/Optical/Infrared Surveyor (LUVOIR) era un concetto per un futuro telescopio spaziale “super-Hubble“, specificamente progettato per cercare pianeti molto simili alla Terra attorno ad altre stelle, e successivamente vedere se ospitano la vita. Oltre a questo monumentale obiettivo scientifico, un telescopio come il LUVOIR sarebbe in grado di fare una vasta gamma di osservazioni astronomiche trasformative, coprendo tutti gli argomenti studiati con Hubble e altro ancora.
Nel 2021, la US National Academies of Sciences degli Stati Uniti ha consigliato alla NASA di sviluppare un nuovo telescopio spaziale con queste capacità, attingendo al concetto di missione LUVOIR e a un altro concetto chiamato HabEx. Nel 2022, la NASA ha detto che questa missione – chiamata Habitable Worlds Observatory – sarà il prossimo telescopio spaziale di punta della NASA dopo Roman. La NASA sta pianificando un approccio strategico e mirato per realizzare questa missione. Il concept del progetto dovrebbe essere pronto per quest’anno.
Cosa ami del tuo lavoro alla NASA Goddard? Che emozioni provi a studiare pianeti lontani mentre ti trovi su un piccolo pianeta come la Terra?
Adoro il mio lavoro. È intellettualmente stimolante e molto vario. Riesco a lavorare con un bel gruppo di persone di talento. Gli obiettivi della NASA sono stimolanti ed è estremamente appagante aiutarli a farli progredire.
Sono sempre stata affascinata dallo studio di altri mondi, specialmente quelli che potrebbero avere la vita e quelli su cui potrebbe prosperare la vita così come la conosciamo sulla Terra. Non sono necessariamente la stessa cosa e l’Habitable Worlds Observatory ci aiuterà a conoscere meglio questi mondi abitabili. Sono ottimista sul fatto che ci sia vita oltre la Terra: la vita su questo pianeta è costruita dagli elementi più comuni nell’Universo e ci sono un gran numero di pianeti là fuori.
Ma qualunque cosa trovassimo, la Terra rimarrebbe un posto speciale: un mondo con una biosfera globale così abbondante da modellare drammaticamente la superficie e l’atmosfera dell’intero pianeta. Non ci sono altri mondi come questo nel Sistema Solare, e questo rende la Terra un tesoro unico.