La sponsorship è l’altra faccia dello sport, che quando azzeccata crea storie incredibili. La storia incredibile per eccellenza è quella di Nike e l’NBA champion Michael Jordan, che hanno fatto sì che nei lontani anni ’80 lo sport diventasse Cultura.
Per la prima volta al mondo.
Nell’immaginario collettivo le sneakers, fino ad allora, erano le scarpe usate per praticare sport, ma con l’arrivo delle Air Jordan diventano un fenomeno di moda e cultura in tutto il mondo.
Un legame nato da scelte quasi improbabili, quello di MJ e Nike, grazie a David Falk, agente di Michael che lo introduce nel mondo Nike quando questa era ancora una piccola realtà commerciale, niente a che vedere con Converse e Adidas, titani della sponsorship NBA a quei tempi, con Reebok che seppur nuova come Nike avanzava a grandi passi. Un legame che il rookie Jordan di quell’epoca aveva messo in secondo piano, sotto al desiderato sponsor Adidas indossato dal suo mito Marques Johnson. Questa però comunica a David di non avere una scarpa giusta per Jordan e a quel punto l’agente lo convince ad ascoltare la proposta di Nike.
E qui arriva il bello. Un’offerta da 500.000 dollari all’anno per 5 anni. Perspicace ed efficiente è soprattutto la negoziazione dell’open-minded David con Nike: se volete Michael dovete fare una linea di scarpe tutta sua.
E così è stato.
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Il nome? Non serve molto a David Folk per immaginarlo e coniarlo: Air Jordan. Un nome giusto, che ricorda un immenso Michael in aria verso il canestro.
Da quel momento in poi l’atleta e lo shoes brand arrivano a solcare le vette più alte. Nike, con l’uscita in mercato delle Air Jordan, aspira ad un ricavo di almeno 3 milioni di dollari, ma le carte in gioco si mischiano a loro favore arrivando a fatturare 126 milioni solo nel primo anno.
Tutto il mondo ha desiderato e acquistato le loro scarpe. Tutto il mondo voleva essere come Mike.
Once you leave the ground, you fly. Some people fly longer than others (Michael Jordan)
Articolo a cura dI Valentina Pasquali