
Emilie Dequenne, talentuosa attrice belga, è venuta a mancare ieri, 18 marzo 2025, a Parigi all’età di 43 anni. La sua carriera è stata segnata da un debutto straordinario nel film “Rosetta“, diretto dai celebri fratelli Dardenne, che ha segnato un punto di svolta nel panorama cinematografico. Con un’interpretazione intensa e autentica, Dequenne ha dato vita a un personaggio che ha risuonato profondamente nel cuore di molti, rappresentando una nuova visione del cinema.
Il debutto in “rosetta”
Emilie Dequenne ha catturato l’attenzione del pubblico e della critica con il suo ruolo nel film “Rosetta“, uscito nel 1999. All’epoca, la giovane attrice aveva solo diciassette anni e si presentò all’audizione con un look che i registi Jean-Pierre e Luc Dardenne giudicarono eccessivo. Ricordando quel momento, i Dardenne hanno raccontato che chiesero a Dequenne di rimuovere il trucco pesante e i tacchi a spillo, riconoscendo subito il suo potenziale. La scelta di Dequenne per il ruolo di Rosetta non fu casuale; i registi la descrissero come “la nostra Magnani“, un chiaro riferimento alla leggendaria attrice italiana Anna Magnani. La sua performance le valse il prestigioso premio della Palma d’Oro al Festival di Cannes, segnando l’inizio di una carriera ricca di successi e riconoscimenti.
Una carriera costellata di successi
Dopo il trionfo con “Rosetta“, Emilie Dequenne ha continuato a esplorare ruoli complessi e sfumati, dimostrando una versatilità rara nel panorama cinematografico. La sua carriera si è sviluppata attraverso una serie di film significativi che hanno messo in luce le sue abilità interpretative. Tra i titoli più importanti si annoverano “La fille du RER” (2009) di André Téchiné e “A perdre la raison” (2012) di Joachim Lafosse, dove ha interpretato un ruolo drammatico di madre infanticida. La sua partecipazione a “Pas son genre” di Lucas Belvaux e “Chez nous” (2017), un film contro il Fronte Nazionale, ha ulteriormente consolidato la sua reputazione come attrice impegnata e consapevole.
Nel 2020, Dequenne ha ricevuto il Cèsar come migliore attrice non protagonista per “Les choses qu’on dit, les choses qu’on fait” di Emmanuel Mouret. La sua ultima apparizione sul grande schermo è stata in “Close” (2022), del giovane regista belga Lukas Dhont, dove ha continuato a esplorare tematiche complesse e attuali.
La lotta contro la malattia e l’eredità artistica
Negli ultimi anni, Emilie Dequenne ha affrontato una battaglia contro una rara forma di cancro. In una recente intervista a TF1, ha condiviso la sua esperienza, parlando della difficoltà della malattia e della necessità di trovare momenti di felicità anche in situazioni avverse. La sua determinazione e il suo spirito combattivo sono stati fonte di ispirazione per molti, tanto che ha partecipato alla scorsa edizione del Festival di Cannes per celebrare i venticinque anni di “Rosetta” e presentare “Survivre“, un film di fantascienza sulla distruzione del pianeta.
Originaria di Beloeil, in Belgio, Emilie Dequenne è cresciuta in una famiglia di carpentieri e ha conseguito il diploma nel 1997. La sua carriera cinematografica è iniziata subito dopo, portandola a diventare una delle attrici più rispettate e apprezzate del panorama contemporaneo. La sua eredità artistica rimarrà viva nel cuore di chi ha avuto il privilegio di vedere le sue interpretazioni e di essere ispirato dalla sua storia.