Le nuove immagini satellitari della NASA preoccupano gli esperti: alcune città del mondo hanno raggiunto livelli record di smog.
Lo smog è senza dubbio uno dei problemi più importanti dell’attuale epoca, anche se la sua prima comparsa risale al 1905, quando un articolo presentato ad un convegno sulla salute pubblica illustrò per la prima volta gli effetti di questo particolare fenomeno atmosferico. Quest’ultimo, come ci ricorda la parola “smog” (incrocio tra smoke, “fumo”, e fog, “nebbia”), è sostanzialmente una forma di inquinamento che si verifica negli strati più bassi dell’atmosfera terrestre. Secondo l’ultimo report di Legambiente, tra le città italiane più inquinate ci sono Frosinone (con 70 giorni passati sopra i livelli limiti di polveri sottili), Torino (con 66 giorni) e Treviso (con 63 giorni).
A seguire, vi sono poi Mantova, Padova e Venezia (con 62 giorni), Rovigo e Verona (con 55 giorni), Vicenza (con 53 giorni), Milano (con 49 giorni) ecc. La NASA ha però rivelato dei livelli record di smog tossico in altri famosi centri urbani.
Le città con il più alto livello di smog tossico
La NASA, dopo aver analizzato le immagini scattate dai suoi satelliti in orbita terrestre, ha lanciato l’allarme per i livelli record di smog raggiunti da alcune grandi città del mondo. L’inquinamento è talmente elevato e denso che è possibile vederlo persino dallo Spazio: il Pakistan orientale e l’India settentrionale sono ad esempio completamente avvolti dallo smog tossico. Le immagini mostrano infatti una gigantesca nuvola grigia stazionare sulla provincia pakistana del Punjab e sulla capitale indiana Nuova Delhi. Per quanto riguarda il Pakistan, le città più colpite nell’ultimo fine settimana sono Lahore e Multan: la prima ha una popolazione di oltre 14 milioni di abitanti, mentre la seconda ne ha quasi 2 milioni.
La nube ricca di agenti tossici, che sta avvolgendo le strade e gli edifici, sta quindi mettendo in serio pericolo la salute di tantissime persone. Cosa contiene allora questo particolare smog tossico? Secondo gli scienziati, è costituito da un mix di ingredienti provenienti dai rifiuti agricoli bruciati dagli agricoltori, dalle centrali elettriche a carbone e dal traffico di automobili. Ciò che peggiora però la situazione è soprattutto l’assenza di vento, che ha purtroppo caratterizzato le ultime giornate di alcune città pakistane e indiane. E non solo: un altro fattore scatenante è l’aria fredda e secca della stagione invernale, che sta progressivamente arrivando.
Le correnti gelide intrappolano infatti lo smog nelle parti basse dell’atmosfera, anziché sollevarlo e portarlo altrove come fa invece l’aria più calda. La NASA ha inoltre dichiarato che la provincia pakistana del Punjab, che è attualmente abitata da circa 127 milioni di persone, ha superato più volte il limite massimo consentito di inquinamento. Lunedì scorso, la città di Multan, ha ad esempio oltrepassato i livelli massimi consentiti di PM2.5 di 110 volte. Secondo l’Associated Press, a causa del forte inquinamento, gli ospedali e le cliniche pakistane si stanno riempiendo di pazienti che soffrono di problemi respiratori, in particolar modo nei centri più colpiti dall’inquinamento.